Napoli possiede da sempre la particolarità di stupire, nel bene e nel male. I colori, ma soprattutto i volti, le espressioni, momenti di vita quotidiana, che caratterizzano la terra partenopea, forse furono proprio le mille espressioni dei napoletani che convinsero il fotografo inglese Jacques Bendien nel lontano 1965 a rimanere a Napoli.Il noto ritrattista, difatti, è sempre stato affascinato più dalla gente che dalle bellezze naturali da cartolina, a cui siamo sempre stati abituati, attraverso i suoi scatti e la sua sensibilità, è riuscito alla perfezione, a racchiudere in una immagine l’espressione di un’istante che altrimenti sarebbe andato perduto. Le sue immagini in realtà non sono semplici foto, ma capolavori; riesce a cogliere l’anima nascosta in ognuno di noi e a catturarla in quel preciso istante che solo un grande artista riesce a cogliere. Il suo segreto ? “La grande sensibilità”. Possiamo dire, senza ombra di smentita, che Jacques è diventato il biografo per immagine: medici, giudici, politici, musicisti, attori, calciatore del passato e del presente. Un suo vezzo particolare è il papillon sempre coloratissimo che, in base all’umore, sceglie ogni mattina con un gusto molto raffinato annodandoselo a mano con cura.Ma la suo sensibilità non si esprime solo nella sua arte. Infatti collabora con l’Associazione Onlus Carmine Gallo dal Ospedale Pausilipon con l’iniziativa “Give a Smile” un progetto ideato e sviluppato da lui. Che dire di più. Un grande uomo si riconosce anche dai suoi gesti .
Perchè fotografare le persone?
La fotografie sono uniche, per il fatto che ognuno po’ trovare il suo sbocco creativo, sia come hobby che professionale. Il mio interesse per le gente e amore per gli animali, mi ha portato a fare ritratti con una macchina fotografica. Una sessione fotografico è sempre un atto di amicizia, uno scambio di sentimenti dove una rapporto confidenziale e creato nello spazio di poco tempo, cosa che mi fa enorme piacere.
Qualche aneddoto curioso?
Avevo creato un bel ritratto in cornice per l’ottantesimo compleanno di una nonna con tutta la famiglia. Lei con tre figlie sposate e le nove nipotini,sedici soggetti in tutto. Per la giornata speciale, a una sua figlia, ho suggerito di creare una sceneggiata. La Nonna seduta nella sua poltrone preferita, con musica in sottofondo e tutti con un prosecco in mano,pronto per scoprire il quadro,già appeso al muro. Rivedendo la figlia qualche giorno dopo,curioso ho chiesto:”Come è andata?” e raggiante la figlia ha risposto “Abbiamo fatto come hai detto tu, Jacques” ansioso ho chiesto ’E’piaciuta la sorpresa alla nonna?” e sorridendo la figlia “Jacques, è ancora seduta li !!”
Cosa l’ha colpito così tanto di Napoli e dei napoletani da decidere di viverci?
A parte le cose ovvie come la storia e il paesaggio mozzafiato, il cibo e il clima,la sensazione di nostalgia quando sono all’estero e sento Pino Daniele, è l’abitudine eterna dei Napoletani di discutere dei loro pregi e difetti. Mentre altri puntano un dito, i napoletani non esitano a puntare ogni tanto un dito verso loro stessi. Avendo vissuto all’estero posso dire che purtroppo non tutti hanno questa criticità, anzi!
Come è cambiato il modo di fare fotografia negli anni?
Si, direi che c’è stato un cambiamento con l’avvento degli smart phone.Il fatto stesso di scattare è diventato solo un contare più che registrare una memoria.Spesso le immagini sono subito cancellate.E’ triste pensare che le foto stampate un giorno possano diventare solo una cosa del passato. Spero che presto si tornerà all’abitudine dei foto album come sta succedendo con il rinnovato interesse nei dischi LP.
Progetti per il futuro?
Progetti per il futuro? Espandere il mio progetto “Give a Smile” per raccogliere fondi per la mia causa preferita offrendo il mio tempo e lavoro, che trovo sia anche un modo piacevole di far conoscere la mia arte.