Io vi ho avvisato: fuggite finché siete in tempo!
Recentemente abbiamo già parlato delle piattaforme su cui tentare di fare nuove conoscenze (rimorchiare), ma, effettivamente, quali personaggi più o meno curiosi possiamo trovare su questi siti?
Da notare: i dialoghi in corsivo sono parti di conversazioni originali, realmente accadute.
Il desaparecido
Partiamo da questo soggetto particolare: saluta “ciao”, rispondi “ciao” e… sparisce! Così, senza motivo alcuno; resti lì a chiederti in quale universo parallelo sia stato teletrasportato. Queste persone usano il metodo del “lanciare tanti ami e vedere chi abbocca”, probabilmente rispondere solo “ciao” al loro saluto senza far seguire un “che figo, vuoi fare sesso?”, causa la, neanche tanto misteriosa, sparizione… PUFF! Non c’è altro da aggiungere su questa categoria.
L’esibizionista
Stesso approccio di prima, solo che ai saluti segue… un “selfie delle proprie sconcerie” in primo piano! Evvai!!! Da qui possono svilupparsi numerose varianti:
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Hanno la fortuna di beccare una ninfomane, apprezza, ricambia e vissero zozzoni e contenti. Purtroppo per loro statisticamente la ninfomania non è molto diffusa.
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Ti chiederanno subito: “vero che è piccolo?”( e non sto parlando dell’ego) Se lo ritieni piccolo (l’ego), per quale motivo lo mostri? Ti piace farti deridere? A volte si, ma rientra in un altro profilo di pervertito.
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“Guarda che bestia, ne hai mai visti di così grandi? Ti piace, vero? Dimmi che ti piace! DIMMI CHE TI PIACE!!!” (….disse mostrando la propria collezione di tomi matematici), e via degenerando. Mancanza di autostima da manuale, spesso condita da aggressività (vedi sotto).
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“Ah! Non lo vuoi? Allora sei una sfoglina! ( perchè stiamo parlando di pasta fresca ovviamente)”. Non sono mai riuscita a spiegarmi questo concetto: una non la dà e viene additata di essere tr**a (abitante della città ellenica tranquilli!) , ma anche se la dà (la cittadinanza ellenica), spesso riceve lo stesso appellativo… tra l’altro, la definizione di prostituta, non è leggermente diversa? Mah!
Il Frustrato
Inizialmente sembra gentile, dice cose carine, ti fa complimenti, anche se talvolta vuole essere ricambiato “sei davvero bella/ stupenda/ un angelo sceso in terra, ecc” “grazie” “te cosa ne pensi di me? Mi trovi bello?”, fare complimenti per riceverne è molto molto triste. Il più delle volte cerca di far cadere la conversazione sul tema sessuale, chiedendo le taglie dell’intimo, la lunghezza dei capelli (certo certo….), le prestazioni sessuali offerte (e qui torniamo alla tipologi di sopra), oppure ti informa dello stato del suo amichetto (che di solito usa per piantarci un chiodo) “chissà cosa faresti se fossi qui con me?” (purtroppo no, che “peccato”) “mi aiuti a venire?” (cerca informazioni con il GPS ovviamente) “tu sei bagnata vero?” (in questi giorni piove molto e lui è evidentemente preoccupato). La cosa più divertente è che si atteggiano a super esperti, ma si vergognano di scrivere le parole inerenti al sesso e usano assurde abbreviazioni, oppure usano vezzeggiativi “amichetto”, “piedini”, “mammelle” (si, il latte per una colazione salutare è perfetta)… Bah!
Non appena capisce che non sei interessata a conoscerlo, e che non sei interessata a fare sesso anche solo virtuale, inizia a inveire “perché mi parli se non vuoi conoscermi”, “perché sei qui se vuoi solo parlare”, “non hai una vita”, “siete tutte come mia madre! (ahahahahaha!), “so che lo vuoi, ma hai paura” (il buono sconto amazon ovviamente).
Il sottomesso
Di questo personaggio, ne possiamo trovare vari sottotipi:
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il moneyslave: colui che si offre di pagarti shopping, bollette e cene in cambio dell’onore di venerarti come padrona prescelta e regina della sua vita. La cosa più fantastica del mondo… se non avete un minimo di morale.
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Lo schiavo: chiede di essere picchiato, umiliato, “Ce l’ho piccolo sai (e non parliamo del conto corrente)? Se ti mando la foto, mi dici che ce l’ho piccolo? Mi insulti?” calpestato nelle parti intime “Hai mai dato un calcio nelle perle (MAGARI!)? Mi daresti un calcio nelle perle? Sono disposto a pagarti”. C’è addirittura chi vorrebbe essere usato come toilette “Mi piacerebbe che mi usassi come Walter (Walter chi?!?!)”. Qui si potrebbe aprire un’ampia parentesi psicologica, sulle motivazioni che spingono una persona a cercare determinate umiliazioni e ad eccitarsi di conseguenza, ma non è questa la sede adatta.
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Il lasciato (male): è stato lasciato da poco, di solito dopo parecchi anni, da una che l’ha cornificato con chiunque, nonostante lui l’adorasse, dopo averlo sfruttato economicamente e deriso sul piano sessuale.
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Il non ancora lasciato: totalmente soggiogato dalla fidanzata, che lo tradisce alla luce del sole, spesso mettendolo a conoscenza della cosa, spesso addossandogli anche la colpa perché lui non riesce a placare le sue voglie ( e i nei, e tutto il resto…) e la poveretta è costretta a rivolgersi altrove (meschina lei). Non viene mollato perché utile economicamente alla suddetta e non la lascia perché ormai pensa di essere una persona inutile che non potrà mai trovare un’altra che “lo ami come lo ama lei” (giuro, mi è stato detto). Dice che cerca solo un aiuto per uscirne, ma intanto si lagna della sua situazione, crogiolandosi nella sua sofferenza. Quattro sberle e passa la paura! Si notino le similitudini con le prime sottocategorie, il confine tra psicopatologia e comportamento (quasi) normale di alcune coppie, in certi casi, è molto labile.
Il pressante
Uno stalker, seppur virtuale, in tutte le sue fastidiose sfaccettature: dopo i convenevoli iniziali, seguiti da numerosi complimenti più o meno esagerati chiede subito di parlare al telefono, in webcam, incontrarsi, entrare nella tua vita e oltre. Se, sentendo tutti i campanelli d’allarme del mondo che suonano all’unisono, rifiuti, si aprono diversi scenari:
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l’appiccicoso: quello che sembra accettare, ma continua a tornare alla carica in varie ondate:
“Sei bellissima, ci possiamo incontrare?”
“No, mi spiace”
“Va bene, bla bla bla (5 minuti), dai usciamo?”
“Ho detto di no”
“Ok, bla bla bla (altro tempo). Dai ti offro un caffè!”
“No grazie”
“Ma sei bellissima, perché dici di no?”
“Non ne ho motivo”
“Dai, va bene, vengo a casa tua”
Questo tipo di persone sono caratterizzate dal non ascoltare le risposte o fregarsene direttamente di quelle che non rispecchiano i loro desideri. Può diventare molto fastidioso, soprattutto perché ritorna sempre, dicendo sempre le stesse cose, facendo sempre le stesse cose, sperando che il risultato cambi… Ma, logicamente, “moltiplicando gli stessi fattori il prodotto non cambia”.
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Il superdotato: non appena capisce che non hai interesse per lui, crede di farti cambiare idea sbandierando i suoi 23 cm; notate bene, sono sempre 23, non uno in più, non uno in meno, deve essere la taglia standard dei superdotati virtuali. Spesso sono diciottenni in cerca di una donna più grande, con cui sperano di sperimentare le prodezze che hanno visto solo su You Porn, senza rendersi conto, che come nei film normali, spesso non sono affatto reali; oppure arabi o africani, che cercano una compagnia italiana; non è razzismo, è il loro modo di fare e di considerare la donna:
“Ciao bella, vuoi essere mia amica”
“ Mi sembra un po’ prematuro, ti conosco da 1 minuto”
“ma io ti voglio bene” (vogliono sempre bene, non so se sia un retaggio culturale, in tal caso, forse vivono meglio di molti altri che sono sempre incarogniti)
“grazie, ma non è possibile”
“ma io ho un grosso bunga bunga, tu volere?”
“direi di no, ti saluto”
“te lo metto qui, ti faccio così, ti infilo una trave di legno nel ripostiglio ecc, ecc, ecc (V.M. 32 anni).
Spesso, come l’esibizionista, si fa foto da varie angolature e con luci diverse per far apparire la merce più abbondante e gustosa; mettesse lo stesso impegno nell’imparare un mestiere, potrebbe diventare un fotografo di fama mondiale.
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Il bambino: dopo il rifiuto, inizia a insultare pesantemente “ma ti sei vista? Sei una cesta (la moglie del cesto?), volevo solo farti un favore”, “tu non scopi mai (per terra si caro,spazzo da Dio!)” ,“non sei una donna”, “sei una blugrana (tifosa del Bracellona F.C.). Manca solo che metta il broncio, faccia i capricci e pesti i piedi; educazione non pervenuta.
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Il presuntuoso: il più assurdo, sostiene che sei tu che lo vuoi, ma che non lo incontri perché hai paura; “dammi il tuo numero” “mandami delle foto” “io lo so che mi vuoi, ma hai paura” “lo so che ti piaccio” “lo so che hai voglia di me” “non sai cosa ti perdi”: lui sa tutto, tutte lo vogliono, peccato che poi rimanga da solo col cerino, o altro, in mano.
Una cosa accomuna queste categorie di persone: nel 90% dei casi non sono assolutamente capaci di scrivere in un italiano anche solo mediamente corretto; non parlo degli stranieri, che sono giustificati, ma proprio di italiani madrelingua, magari diplomati o laureati, che non sono in grado di azzeccare accenti, h, doppie, punteggiatura semplice. Sperano di conquistare e/o eccitare, ma, di solito, l’unica cosa che ottengono è sanguinamento oculare nell’interlocutore.