Trama: Anni dopo aver lasciato Blue River per inseguire i suoi sogni, Grace Jones fa ritorno alla sua cittadina d’origine, completamente diversa da quando è partita: oggi, infatti, è una scrittrice di successo e non più la ragazza insicura di un tempo. Grace vorrebbe solo scrivere il suo romanzo in tranquillità, ma durante la settimana di Halloween si susseguono strani eventi: telefonate anonime, appostamenti, rumori sinistri. Sarà la notte del 31 ottobre a rivelarle cosa sta accadendo e a costringerla a fare i conti con il suo passato.
Officina Milena
Recensione: Chi è stato vittima di bullismo almeno una volta nella vita? Quando parlo di bullismo mi riferisco anche ad atti non particolarmente violenti sia dal punto di vista fisico che psicologico. Sì, perchè anche un singolo sguardo di traverso, una frase scoccata a fini maligni può creare dolore.
Ritorno a Blue River è un racconto con pennellate horror il cui tema centrale è proprio il bullismo, ma anche il passato che torna, rancori senza motivo mai sopiti, il tutto scandito dall’incessante scorrere del fiume, lungo il quale sorge la cittadina in cui si svolgono i fatti e proprio il fiume è uno dei personaggi principali giocando il suo ruolo dietro le quinte. La leggenda, ideata dalla stessa autrice, narra che se ti fermi sulla riva del fiume, puoi vedere la tua vita scorrere attraverso l’acqua: i tuoi successi, i tuoi riscatti, i tuoi sogni realizzati. E tutto quello che vi siete lasciati alle spalle: le delusioni, i rimorsi, i giudizi, la tua passata identità. Sicuramente un omaggio a Confucio.
Gli eventi che si susseguono si svolgono a cavallo della notte di Halloween rendendo tutto molto veloce e chiaramente cupo: strani scherzi ed eventi che faranno sussultare Grace, la protagonista, festini in cimiteri abbandonati, incontri con vecchi fantasmi del passato che tornano a perseguitarla e trascinarla in una spirale di morte.
Nel giro di poche pagine si assisterà ad inseguimenti, uccisioni, colpi di scena e rivelazioni.
Essendo un racconto, la velocità è il mezzo migliore per concentrare il tutto che, talvolta, risulta un po’onirico, esagerato ed eccessivamente tragico.
La scrittura è fluida, ma in due momenti, almeno a mio avviso, vengono usati termini come “uscio” e “burla” che nel contesto risultano fortemente desueti. Essendo un’opera prima è un buon inizio, ma lo stile e l’organizzazione risultano un po’ immaturi. Una lettura veloce senza troppe aspettative.
Molto interessante la nota della Caputo in cui racconta che il libro è frutto di esperienze proprie passate. Per fortuna non ai livelli di quelle vissute dalla Jones, ma comunque forti da averla segnata e con questo lavoro avrà sicuramente esorcizzato le ombre del passato.
Grazia Caputo (Capua 1992) si laurea in Media, comunicazione digitale e giornalismo alla Sapienza di Roma. Attualmente lavora come editor e giornalista di cinema e spettacolo per una testata online. Ama la cucina, gli animali e la natura. Ritorno a Blue River è la sua prima pubblicazione.