E’ in uscita il nuovo film dal genere drammatico diretto da Pupi Avati, una storia che parla d’amore e del tempo che passa, dal titolo: La quattordicesima domenica del tempo ordinario. Si tratta di quel periodo tra la primavera e l’estate, durante il quale in genere ci si sposa. Il film, della durata di 98 minuti, è prodotto da Duea Film, Minerva Pictures e Vision Distribution, e sarà distribuito nelle sale cinematografiche italiane a partire da Giovedì 4 maggio 2023. Sullo sfondo c’è Bologna, la città dello stesso regista, mentre gli accompagnamenti musicali sono di Sergio Cammariere e Lucio Gregoretti. Nel cast troviamo Gabriele Lavia, Massimo Lopez, Lodo Guenzi, Camilla Ciraolo, Nick Russo, Cesare Bocci, Edwige Fenech e Jacopo Rampini.
La storia è quella di Marzio, Samuele e Sandra, tre giovani degli anni Settanta che inseguono i loro sogni fatti di musica, moda, carriera e ovviamente amore. I due ragazzi fondano un gruppo musicale chiamato “i Leggenda” sperando di partecipare come concorrenti a Sanremo, lei invece desidera fare la modella. Marzio e Sandra si sposano, proprio nella quattordicesima domenica del tempo ordinario, ma dopo un pò le loro vite verranno stravolte e tutto cambierà; si ritroveranno tutti e tre, trentacinque anni dopo, a chiedersi cosa ne è stato delle loro promesse giovanili.
Tutti defunti tranne i morti, verrebbe da dire guardando La quattordicesima domenica del tempo ordinario di Pupi Avati, un film in cui si avverte più che mai il tempo che scorre e che fa male, come dice lo stesso regista senza nascondersi dietro un finto ottimismo, e lo fa capire subito, già con i titoli di testa che passano in rassegna le foto in bianco e nero della Bologna che fu, con ragazze in bicicletta e bambini che mangiano gelati. Più della nostalgia troviamo il rimpianto, la malinconia cede il passo al dolore a causa di un presente che non è all’altezza dei sogni di gioventù.
E’ la storia di un matrimonio infelice, di due amici destinati alla separazione e di una vocazione schiacciata dagli accadimenti della vita. Il presente viene percepito come cupo e triste, avvolto da un’atmosfera funebre. Marzio e Sandra sono infatti due figure fantasmatiche: nella loro memoria vivono scene di un matrimonio orribile fatto di gelosia, dispetti, tradimenti e profonda incompatibilità. Non è un film che parla di felicità, è un racconto senza dubbio drammatico al quale si sceglie di assistere con consapevolezza e solo se spinti da un reale interesse verso l’intensità delle emozioni proposte.