Ammettiamolo, non è semplice creare qualcosa di nuovo, anzi siamo del tutto sinceri, è difficile produrre qualcosa che non abbia il volto del “già visto”, sopratutto per chi deve ringraziare il proprio successo a Youtube. Ci hanno provato in molti a fare il salto dalle piattaforme in streaming al piccolo o grande schermo, ottenendo spesso poche soddisfazioni rispetto le grandi attese e promesse che si speravano.
I The Jackal hanno fatto un primo tentativo con “Addio fottuti musi verdi“, un progetto che ha dimostrato agli addetti ai lavori quanto complicato sia il mondo fuori da internet, fatto di “spettatori reali” e non di numeri mirabolanti e faccine anonime che si perdono nell’autostrada della rete. Eppure la professionalità e l’ironia non è mai mancato a questo gruppo, che ha sfornato dei veri e propri tormentoni, evidentemente non era ancora il momento giusto quello del passaggio al cinema. Forse, chi lo sà.
Hanno avuto l’intelligenza di fare un passo indietro e lentamente sono riusciti a imporsi sul piccolo schermo, dalla vittoria di Ciro Priello a “Lol – Chi ride è fuori” a programmi televisivi come “Pechino Express“, con la partecipazione di Gianluca Fru e Aurora Leone, “Stasera tutto è possibile”, “Tale e quale show”, ancora “Lol” con Fabio Balsamo. Insomma gli “sciacalli” negli ultimi tre anni erano ovunque in tv, ritagliandosi le simpatie e i complimenti degli addetti ai lavori.
Il grande salto verso una nuova avventura è rappresentata dalla nuova serie tv in streaming su Amazon Prime Video “Pesci piccoli: Un’agenzia, molte idee, poco budget“, dove i volti noti del gruppo comico napoletano ha in sei puntate, presentato la realtà di una piccola agenzia di comunicazione che cerca con pochi mezzi e sopratutto con pochi soldi, di andare avanti nonostante tutti i problemi.
Chi è amante delle serie tv non può, dopo una prima veloce visione, iniziare a pensare ad altri progetti che in passato hanno avuto successo, ultimo del genere è il remake italiano andato in onda su Sky “Call my agent”, a sua volta remake della serie tv francese “Dix pour cent”, oppure la surreale quanto iconica italianissima serie tv “Boris” o ancora la serie cult “The Office”. Insomma, diciamo la verità, dopo i primi dieci minuti, guardando “Pesci piccoli” si storce il naso, non certo per l’ironia pungente con cui è affrontato l’argomento e sviluppata la trama. Ma perchè si ha subito l’impressione della solita copia carbone, con variopinti colori, rigorosamente Full HD.
E’ inevitabile pensare che forse il gruppo è finito, perchè presi singolarmente ognuno di loro riesce davvero egragiamente, Fabio Balsamo è un piccolo gioiellino nella recitazione, Gianluca Fru e Aurora Leone, data la loro giovane età, in prospettiva possono fare e dare tantissimo. Di Ciro Priello conosciamo bene le qualità e l’intelligenza artistica, quindi, sul serio, era davvero necessario fare una cosa del genere? Avevamo davvero bisogno dell’ennesima minestra super riscaldata in salsa The Jackal? Ma sopratutto perchè?
La risposta arriva quasi subito, quando le risate si tramutano in riflessione rapendo l’attenzione dello spettatore, riempiendo il cuore di un irrazionale piacere, osservando con attenzione ogni gesto, frase, situazione che velocemente si sviluppano in quella piccola agenzia. E quando ci si accorge che le puntate sono finite è inevitabile chiedersi quando ne arriveranno di nuove, che cosa succederà ai ragazzi della piccola sede provinciale della “Tree Of Us“?
Sei puntate di trenta minuti in cui la narrazione riesce a incollare lo spettatore al video, con semplicità e genuinità, ironia e un pizzico di malinconia, i The Jackal portano in video le problematiche di chi ha delle grandi idee, magari non del tutto innovative, ma pochi mezzi con cui realizzarle. E fra un problema e una soluzione, la vita di ognuno di loro come contorno, sfiorandola quel tanto che basta per caratterizzare ogni personaggio, anche quelli che hanno, magari, poche battute.
La piattaforma streaming dichiara che questa serie è prima in Italia, questa settimana, il successo lo merita davvero tutto, perchè risulta un lavoro genuino e schietto, nonostante i vari tributi velatamente nascosti, spesso neanche troppo. La semplicità ne fa un piccolo gioiellino da vedere tutta dun fiato, soffermandosi sui particolari, le espressioni e i gesti che in tutti questi anni hanno in qualche modo accompagnato la loro e la nostra quotidianità.
Forse è vero, cercare di creare dal nulla qualcosa di nuovo non è una cosa semplice, ma il modo in cui i The Jackal sono riusciti ad evolvere e trasformare il “già visto”, rende questa serie fortemente consigliata, non cambierà le vostre vite, ma sarà capace di strapparvi una riflesione.