Una nuova Stazione Marittima per Napoli, la rigenerazione dell’area di Piazza Municipio e del molo Angioino per una esperienza nuova per chi sbarca (e chi deve imbarcarsi). Dragaggi, cold ironing, interconnessioni con la rete urbana per il capoluogo partenopeo, oltre a musei come quello dell’Immigrazione a cui verrà destinato il Palazzo dell’Immacolatella e altre infrastrutture utili per permettere a porto e città di essere sempre più l’uno nell’altro. O ancora a Salerno, dove si procederà a prolungamenti come quello del molo Manfredi e opere sostenibili come la produzione di energia dalle onde. Insomma, quello dei porti campani è un mondo in grande fermento grazie anche a una liquidità di quasi un miliardo di euro provenienti per lo più dal PNRR (di cui 55 milioni già spesi in progetti) che di fatto ha innescato una ripartenza verso il futuro per quanto riguarda la Campania che vive il mare.
“Ma di questi interventi si sa e si parla ancora poco. Basta confrontarsi con i cittadini per comprendere che c’è bisogno di sensibilizzare maggiormente sugli interventi previsti. Su come le nostre città da qui a breve cambieranno e in meglio i loro waterfront”, spiega il coordinatore del Gruppo Partenopeo dei club Rotary e imprenditore Angelo Coviello. “I porti della Campania si ‘saldano’ in questo periodo con una iniezione di fondi che sfiora il miliardo di euro; per i cittadini campani significa veder finalmente partire iniziative che da oltre dieci anni erano in stand-by. Ed è proprio per questo che come Rotary abbiamo il dovere morale di diventare ambasciatori di questa trasformazione ora in atto”.
L’occasione per raccontare ai cittadini napoletani cosa sta succedendo nei porti della propria regione è data dalla serata interclub Rotary ospitata nelle scorse ore all’Hotel Excelsior di Napoli e dedicata agli importanti interventi previsti nei porti campani, che ha visto il club Napoli Est presieduto da Angelo Coviello insieme ai club Rotary di Napoli Nord, Napoli Ovest, Salerno Est e Castellammare Vesuvio e Costiera promuovere fortemente l’evento. “È fondamentale unire le forze e collaborare attivamente per il miglioramento e lo sviluppo dei nostri porti”, ha dichiarato Angelo Coviello che ha aggiunto: “La partecipazione di cinque club Rotary della Campania a questa serata interclub dimostra il nostro impegno comune nel sostenere progetti che favoriscano la crescita economica e sociale della nostra regione”.
Durante la serata, animata da interventi di relatori del calibro di Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità Portuale Regionale, e dell’ammiraglio Pietro Vella, Direttore marittimo della Campania, è stato possibile comprendere lo stato dell’arte e gli sviluppi delle aree portuali in vista degli interventi prossimi grazie ai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza ma anche delle implicazioni e ripercussioni positive del passaggio a ZES. Un dialogo da cui emerge l’importanza della collaborazione tra istituzioni, settore privato e società civile per lo sviluppo dei porti e delle infrastrutture marittime. Il tutto senza dimenticare ancora una volta che Napoli e la Campania sono porti di accoglienza e di sicurezza. “Solo a Napoli – ricorda l’ammiraglio Vella – sono 300 le operazioni di salvataggio l’anno. Un’attività importante che vede impegnati tutti i comandi della Direzione marittima”.
“Il tema dell’accoglienza – gli fa eco Coviello – è importante e caratterizza in bene la nostra bella Campania. Agli organi preposti il compito di gestire questo delicato punto, ma come rotariani guardando il mare possiamo solo tendere le nostre mani e fornire, a terra e con la solidarietà che ci contraddistingue, il nostro supporto in termini di tempo, amore e umanità”.
“L’amore che i campani hanno per il mare è immenso”, chiosa il Governatore del Distretto Rotary 2101 Ugo Oliviero, a cui è stata affidata l’apertura della serata. “Tuttavia, per poter coltivare questo amore, è necessario investire anche nelle infrastrutture. Vi è un forte interesse nel porto di Napoli e mi entusiasma l’idea che Palazzo dell’Immacolatella si trasformi in un Museo dell’Immigrazione, simbolo di accoglienza che ci contraddistingue”.