E anche stavolta è…Success: a Udine il Napoli subisce di nuovo un gol nei minuti di recupero, getta alle ortiche altri due punti e resuscita ancora una “salma”, ovvero l’attaccante bianconero che, come Abraham e Cerri, non segnava praticamente da un anno.
Dopo un primo tempo alla camomilla, con l’ormai solito e sterile possesso palla calzoniano, gli azzurri hanno trovato la rete del vantaggio a inizio ripresa con un lampo di “Air Victor” Osimhen, decollato tra due difensori sul perfetto cross di destro di Politano e preciso nell’indirizzare il pallone a baciare il palo interno alla destra di Okoye.
A quel punto, contro un’Udinese disperata, i partenopei hanno anche sciupato diverse chances per il raddoppio, arrivato a pochi minuti dalla fine ancora con Osimhen: il centravanti nigeriano però si è visto annullare dal VAR la rete della personale doppietta per un millimetrico fuorigioco sull’assist di Lobotka.
A quel punto gli uomini di Cannavaro, coraggioso nel tentarle tutte usando i 5 cambi a disposizione, hanno tentato l’ultimo assalto, trovando l’insperato pareggio con Success, bravo nell’approfittare della tanto puntuale quanto ormai insopportabile dormita della difesa, pigra e disattenta su un innocuo calcio di punizione dalla trequarti.
Punteggio finale di 1-1 dunque, come un anno fa, ma il Napoli torna a casa con tutt’altro stato d’animo: aritmeticamente fallito l’obiettivo Champions, sono poche le chances anche di agguantare l’Europa meno nobile, con il settimo posto distante 5 punti e con la Fiorentina, fresca finalista di Conference League, in procinto di soffiare agli azzurri anche l’ottava piazza.
Diametralmente opposto l’umore del Bologna dei miracoli, che oggi pomeriggio (ore 18) arriva al “Maradona” per raggiungere la matematica certezza della qualificazione alla massima competizione continentale, magari approfittando dello scontro diretto in programma nel weekend tra Roma e Atalanta.
Calzona ritrova Kvara, e c’è da star certi che il ritorno del georgiano sarà l’unica novità proposta da un allenatore arrivato per ridare certezze a un gruppo che conosceva, ma dimostratosi palesemente inadeguato e foriero degli stessi difetti del suo mentore Sarri: possesso palla inefficace, scarso coinvolgimento di tutti gli elementi della rosa, e soprattutto cambi tardivi e limitati, con l’ovvio risultato dei tanti gol presi nel finale quando gli altri, utilizzando tutte le sostituzioni, hanno a disposizione forze fresche.
Il Napoli ha vinto quasi la metà, 31, dei 64 confronti giocati con i felsinei in casa in Serie A, ed è reduce da 3 vittorie consecutive, l’ultima delle quali giunta il 16 Ottobre 2022: fu il solito Osimhen a risolvere una gara difficile dopo le reti di Zirkzee, Juan Jesus, Lozano e Barrow.
L’ultimo blitz rossoblù risale al 1 Dicembre 2019, quando Skov Olsen e Sansone vanificarono l’iniziale vantaggio firmato da Llorente.
E’ dunque il pareggio il risultato assente da più tempo: il 16 Gennaio 2012 un rigore di Cavani consentì alla squadra di Mazzarri di agguantare il Bologna dopo la rete di Acquafresca.
E’ oggettivamente difficile trovare spunti di interesse per una sfida che potrebbe risultare storica solo per la squadra di Thiago Motta, ma è lecito pretendere dagli ex Campioni d’Italia impegno e professionalità, nel penultimo impegno davanti a un pubblico che, visto quanto ha dovuto sopportare quest’anno, resta davvero encomiabile.