“Fly Me to the Moon – Le Due Facce Della Luna” è diretto da Greg Berlanti, noto soprattutto per le sue serie televisive, ci porta nel 1969, nel cuore della corsa allo spazio, con un film che tenta di coniugare commedia romantica, thriller e dramedy storico. Il risultato è un cocktail frizzante ma un po’ troppo complesso, che lascia lo spettatore con un gusto agrodolce.
Siamo nel 1969, un’epoca di grandi cambiamenti e di un’aspettativa collettiva rivolta al cielo. La corsa allo spazio è al culmine e l’umanità è in trepidante attesa dell’allunaggio. Al centro di questa storia troviamo Kelly Jones (Scarlett Johansson), una giovane e brillante esperta di marketing, e Cole Davis (Channing Tatum), un ex astronauta diventato direttore del programma di lancio dell’Apollo 11.
Kelly viene assunta dalla NASA con l’obiettivo di rilanciare l’immagine pubblica dell’agenzia spaziale e di far appassionare il pubblico alla missione. La sua energia e la sua capacità di comunicare sono fondamentali per far sì che l’allunaggio sia un successo non solo a livello scientifico, ma anche mediatico.
Tuttavia, le cose si complicano quando emergono dubbi sulla reale possibilità di portare a termine la missione con successo. La pressione politica è altissima e la Casa Bianca, temendo un fallimento che potrebbe screditare l’amministrazione, decide di mettere in atto un piano di riserva: inscenare un finto allunaggio.
Kelly si trova così coinvolta in un complotto che mette in discussione tutto ciò in cui crede. Mentre cerca di destreggiarsi tra le richieste del governo, la sua relazione con Cole si fa sempre più intensa, complicando ulteriormente la situazione. I due si troveranno a dover affrontare scelte difficili e a mettere in gioco la loro carriera, la loro reputazione e, soprattutto, la loro integrità.
Gli aspetti positivi:
L’atmosfera degli anni ’60: La ricostruzione dell’epoca è curata nei dettagli, dai costumi alle musiche, creando un’atmosfera nostalgica e coinvolgente.
Le interpretazioni: Scarlett Johansson e Channing Tatum sono convincenti nei loro ruoli, trasmettendo al pubblico le emozioni dei loro personaggi.
La fotografia: Le immagini sono belle e suggestive, catturando la bellezza della natura e l’emozione del momento storico.
Il messaggio: Il film solleva interrogativi interessanti sulla verità, sulla manipolazione dell’informazione e sul potere dei media, temi sempre attuali.
Gli aspetti negativi:
La trama troppo ambiziosa: Il tentativo di raccontare troppe storie in un solo film finisce per appesantire la narrazione e rendere alcuni passaggi poco credibili.
La mancanza di equilibrio: Il film fatica a trovare un equilibrio tra commedia, romanticismo e thriller, passando da un registro all’altro in modo un po’ brusco.
Il finale: Il finale è aperto a interpretazioni e potrebbe lasciare alcuni spettatori insoddisfatti.
A chi consiglierei questo film:
A chi ama i film d’epoca e le storie d’amore
A chi è interessato alla storia della corsa allo spazio
A chi cerca un film che lo faccia riflettere sui temi della verità e della manipolazione
Potrebbe non essere il film ideale per:
Chi cerca una trama lineare e senza ambiguità: Il film presenta un finale aperto e diverse interpretazioni possibili, il che potrebbe lasciare alcuni spettatori insoddisfatti.
Chi preferisce film storici rigorosamente accurati: Sebbene la ricostruzione storica sia curata, il film prende delle libertà narrative per esigenze di trama, il che potrebbe disturbare gli spettatori più esigenti.
Chi non ama le storie d’amore troppo complesse: La relazione tra i protagonisti è un elemento centrale della trama, ma è anche piuttosto complessa e a volte contraddittoria.
Chi cerca un film leggero e senza pretese: Il film solleva questioni importanti e profonde, che potrebbero non essere adatte a chi cerca solo un passatempo.
Chi non sopporta i finali aperti: Come già detto, il finale del film è lasciato volutamente ambiguo, il che potrebbe irritare chi preferisce le storie con una conclusione netta.
In definitiva, “Fly Me to the Moon” è un film che intrattiene e fa riflettere, ma che non raggiunge l’eccellenza. È un’opera ambiziosa, ma forse troppo complessa per essere totalmente riuscita.
Personalmente, apprezzo lo sforzo di creare un film che vada oltre la semplice storia d’amore e che affronti temi più profondi. Tuttavia, trovo che la trama sia un po’ troppo ambiziosa e che alcuni elementi non siano sviluppati a sufficienza.