San Gregorio Armeno è un’antica stradina risalente all’età greco-romana la strada collega perpendicolarmente i due Decumani principali, Via dei Tribunali e Spaccanapoli.
Conosciuta anche come via San Liguoro e come Strada Nostriana (dal nome del vescovo Nostriano), l’antica via partenopea ospitava un tempio romano dedicato a Cerere, dea della terra e della fertilità, .
I cittadini portavano come ex voto statuette di terracotta al tempio e per questo motivo la via era piena di botteghe di artigiani che confezionavano queste votive.
Intorno al X secolo, le reliquie di San Gregorio Illuminatore, patriarca di Armenia, vennero portate da alcune monache a Napoli, e conservate nella Chiesa sorta proprio sulla strada che prende il suo nome. La Chiesa di San Gregorio Armeno che è conosciuta anche con il nome di Santa Patrizia.
Nelle vicinanze della Chiesa di San Gregorio Armeno l’antico culto di Cerere è ricordato da un prezioso bassorilievo, un’opera d’arte importante per Napoli. Il bassorilievo raffigura una Canefora di Demetra del VII secolo ed è legato ai Misteri Eleusini, festività per l’agricoltura e la fertilità diffusisi a Roma. Il bassorilievo rappresenta il mito della Dea, una sacerdotessa con in una mano una fiaccola e nell’altra i doni offerti.
Ma questa strada è conosciuta per i suoi famosi presepi di varie dimensioni e dai più svariati prezzi, che fanno immergere i milioni di turisti ogni anno nell’atmosfera natalizia. Oggi accanto alle canoniche statuine si possono trovare anche quelle di capi di stato, politici, calciatori, reali, e chi più ne ha più ne metta, insomma un connubio tra il sacro e profano