Juventus-Napoli non sarà mai una partita comune e, come ogni anno, la gara dello Stadium è preceduta da una serie di aspetti solo apparentemente marginali.
Il ritorno di Antonio Conte da avversario e il divieto di presenza dei tifosi azzurri avevano riempito pagine e pagine di giornali e siti internet.
Il mister salentino presenta importanti novità: ritorno al 433, con McTominay in campo (a fargli spazio è Mazzocchi), Di Lorenzo e Olivera riconsegnati al vecchio ruolo di esterni difensivi. La scelta, obbligata, è dovuta alla necessità di sfruttare le qualità del centrocampista scozzese che risulterà tra i migliori in campo.
La partita è brutta e tattica, tanti passaggi orizzontali e pochissime occasioni da gol.
Il possesso palla, sterile che di più non si può, è della Juve che circumnaviga la difesa ospite senza trovare mai il pertugio giusto, mentre il Napoli riparte quando può, facendo attenzione a con concedere nessuno spazio per le imbucate, solo teoriche, di Vlahovic e compagni.
Sta di fatto che le uniche due parate le compie Di Gregorio, prima su una stoccata dalla distanza del già citato scozzese e poi su velenosa punizione di Politano.
Nella ripresa il possesso palla della Juve prosegue, mentre i partenopei, che intanto hanno perso Meret per infortunio (dentro Caprile ugualmente disoccupato) ripartono sempre più raramente ma creando l’unica occasione della ripresa con Politano (uno dei migliori) che calcia alto dopo una bella azione personale.
L’attacco azzurro si ammoscia con il passare dei minuti e allora Conte cambia tutto il tridente, mettendo dentro Neres, Simeone e il redivivo Folorunsho.
Non succede praticamente nulla: una protesta dei bianconeri per un retropassaggio di Olivera (impreciso e lontano parente dello splendido difensore ammirato in Coppa America), qualche spunto di Neres, due tiri in curva di Koopmeiners e Yildiz.
Insomma uno zero a zero giusto, nonostante le assurde recriminazione dei bianconeri che sostengono di aver dominato la gara, appoggiati da una imbarazzante opinione pubblica, che al Napoli fa comodo eccome, visto che permette agli uomini di Conte di prepararsi al prossimo ciclo di gare non impossibili con fiducia e al secondo posto, alle spalle del Torino.
L’inizio delle grandi è stato lentissimo rispetto ai recenti campionati: l’inaspettata vittoria del Milan nel derby ha ulteriormente affollato la parte medio alta della classifica: è vero che si è solo alla quinta giornata ma l’equilibrio regna sovrano (come la scarsa qualità generale), nella speranza di vedere un campionato equilibrato nel quale il Napoli possa fungere da protagonista.