La cannabis terapeutica è un tema di grande rilevanza nella sanità pubblica italiana, con alcune regioni, come la Campania, che si sono impegnate attivamente per garantire ai pazienti l’accesso a questa forma di trattamento. Sebbene la cannabis terapeutica e la cosiddetta erba legale siano entrambe derivate dalla pianta di cannabis, ci sono importanti differenze che vanno comprese, soprattutto quando si parla di usi medici.
In Campania, l’uso di cannabis a scopo terapeutico è regolato in modo specifico per offrire a determinati pazienti la possibilità di ricevere un trattamento che può alleviare sintomi debilitanti e migliorare la loro qualità di vita. Questo articolo esplorerà la situazione attuale della cannabis terapeutica nella regione, le sue applicazioni mediche e le differenze tra cannabis terapeutica ed erba legale.
Che cos’è la cannabis terapeutica?
La cannabis terapeutica si riferisce all’uso medico di composti derivati dalla pianta di cannabis, in particolare il THC (tetraidrocannabinolo) e il CBD (cannabidiolo). A differenza della cannabis light, che contiene solo piccole tracce di THC e viene utilizzata principalmente a scopo ricreativo o per il benessere generale, la cannabis terapeutica contiene concentrazioni di THC molto più elevate. Il THC è responsabile degli effetti psicoattivi della cannabis, ma è anche efficace nel trattare il dolore, la nausea e altri sintomi legati a malattie gravi.
Le forme di cannabis terapeutica possono essere prescritte solo da medici per specifiche patologie, tra cui:
- Dolore cronico legato a malattie degenerative o neuropatiche
- Spasticità muscolare nella sclerosi multipla
- Nausea e vomito causati dalla chemioterapia
- Epilessia resistente ai farmaci
- Sindrome di Tourette
La cannabis terapeutica può essere assunta sotto forma di infiorescenze essiccate, oli o altri preparati, che vengono prodotti sotto stretta supervisione farmaceutica per garantire dosi precise e sicure.
Modalità di prescrizione della cannabis terapeutica in Campania
In Campania, la prescrizione della cannabis terapeutica può essere effettuata da medici specialisti del Servizio Sanitario Regionale (SSR) o da medici di base autorizzati, seguendo un iter rigoroso. I pazienti che possono accedere a questa terapia devono presentare condizioni specifiche che rientrano nelle patologie stabilite dalla normativa regionale, come il dolore cronico, la sclerosi multipla, o gli effetti collaterali della chemioterapia. La prescrizione è concessa solo quando le terapie convenzionali si dimostrano inefficaci. I medici sono tenuti a rilasciare una ricetta non ripetibile su base individuale, e la cannabis terapeutica viene preparata e dispensata da farmacie galeniche ospedaliere o private autorizzate.
Come avviene l’erogazione di cannabis rimborsabile in Campania?
L’erogazione della cannabis terapeutica rimborsabile avviene attraverso le farmacie ospedaliere, che preparano i farmaci in forma galenica. Il farmaco viene fornito gratuitamente a coloro che presentano le patologie previste e ottengono la prescrizione da medici abilitati. Per poter ottenere la rimborsabilità, il medico deve registrare la terapia su una piattaforma regionale dedicata, e il paziente deve seguire un protocollo di monitoraggio clinico durante tutto il trattamento. Non tutte le farmacie sono autorizzate a dispensare cannabis terapeutica, ma esistono farmacie specializzate che garantiscono la disponibilità del farmaco per i pazienti aventi diritto.
Rimborsabilità del trattamento
Uno degli aspetti che rende la Campania particolarmente avanzata rispetto ad altre regioni italiane è la rimborsabilità della cannabis terapeutica. Il trattamento può essere rimborsato dal Sistema Sanitario Regionale (SSR), a condizione che il paziente rispetti i criteri stabiliti dalla legge regionale e che la terapia sia prescritta da un medico autorizzato. Questo aspetto è fondamentale per rendere accessibile la cannabis terapeutica a una vasta gamma di pazienti, indipendentemente dalla loro situazione economica.
In molte altre regioni italiane, l’accesso alla cannabis terapeutica non è altrettanto facile e, spesso, i costi devono essere interamente sostenuti dai pazienti. In Campania, invece, l’impegno a coprire i costi della terapia rappresenta un grande passo avanti nel garantire un accesso equo alle cure per tutti i pazienti.
Differenze tra cannabis terapeutica ed erba legale
È fondamentale chiarire la differenza tra cannabis terapeutica e erba legale (o cannabis light), poiché queste due forme di cannabis servono scopi molto diversi. La cannabis terapeutica è specificamente formulata per trattare condizioni mediche gravi e richiede una prescrizione medica. Il suo contenuto di THC è significativo, il che significa che può avere effetti psicoattivi e dev’essere utilizzata con molta cautela e sotto stretto controllo medico.
Al contrario, l’erba legale contiene solo tracce di THC (inferiori allo 0,5%) e viene principalmente utilizzata per il benessere generale o come rilassante. Non ha gli stessi effetti terapeutici della cannabis medica e non richiede prescrizione, ma può essere acquistata liberamente in negozi specializzati, come i CBD shop.
Mentre la cannabis legale può essere utile per gestire sintomi lievi come lo stress o l’insonnia, non è considerata un trattamento efficace per patologie gravi e debilitanti, come il dolore cronico o la spasticità muscolare. La cannabis terapeutica, invece, è rigorosamente regolamentata e sottoposta a un controllo più severo per garantire sicurezza ed efficacia nel trattamento di malattie complesse.
Criticità dell’accesso alla cannabis terapeutica in Campania
Nonostante i progressi fatti in Campania, ci sono ancora diverse sfide che devono essere affrontate per garantire un accesso più agevole e uniforme alla cannabis terapeutica. Alcune delle criticità più rilevanti includono:
- Scarsa disponibilità: Alcune farmacie ospedaliere hanno difficoltà a reperire le quantità necessarie di cannabis terapeutica, il che può comportare ritardi nella distribuzione ai pazienti.
- Burocrazia complessa: Il processo di prescrizione e ottenimento della cannabis terapeutica può essere lungo e complicato, scoraggiando alcuni pazienti dall’intraprendere questo percorso terapeutico.
- Formazione medica: Molti medici non sono ancora adeguatamente formati sull’uso della cannabis terapeutica e sui suoi benefici, il che può portare a prescrizioni insufficienti o a un uso limitato di questa terapia.
Il futuro della cannabis terapeutica in Campania
Il potenziale della cannabis terapeutica in Campania è ampio e c’è un crescente interesse da parte delle istituzioni per migliorare l’accesso a questo trattamento. La rimborsabilità della terapia rappresenta già un passo in avanti significativo, ma ci sono ancora margini di miglioramento per quanto riguarda la distribuzione del farmaco e la sensibilizzazione di medici e pazienti.
In futuro, ci si aspetta un’espansione del numero di farmacie autorizzate a preparare e distribuire cannabis terapeutica, così come una maggiore formazione dei professionisti sanitari sull’uso appropriato di questi trattamenti. Inoltre, la continua ricerca scientifica contribuirà a chiarire ulteriormente i benefici della cannabis terapeutica e a perfezionare le modalità di somministrazione.