La Marvel, un colosso che ha rivoluzionato il mondo del cinema, sembra negli ultimi anni mostrare qualche segno di stanchezza. La formula vincente dei cinecomic, un tempo sinonimo di successo assicurato, sembra aver perso un po’ del suo smalto. Tra sequel che faticano a sorprendere e introduzioni di nuovi personaggi che non sempre convincono, il pubblico inizia a chiedere qualcosa di più. In questo contesto arriva “Venom: The Last Dance“, il terzo capitolo della saga dedicata al simbionte alieno, che promette di riportare l’attenzione sui personaggi più iconici dell’universo Marvel.
Ma sarà davvero così?
Trama di Venom: The Last Dance
In “Venom: The Last Dance”, Eddie Brock e il suo simbionte alieno, Venom, si ritrovano ancora una volta al centro di una pericolosa vicenda che li porterà a confrontarsi con una minaccia cosmica senza precedenti.
Il film si apre con Eddie e Venom in fuga, braccati dalle autorità dopo gli eventi del film precedente. La loro relazione simbiotica è sempre più complessa, con Eddie che cerca di mantenere un equilibrio tra la sua umanità e l’influenza del simbionte. Nel frattempo, una nuova e oscura entità, Knull, il Dio dei Simbionti, si risveglia dalle profondità dello spazio e invia i suoi seguaci sulla Terra per creare un esercito di simbionti.
Knull, un essere primordiale e potente, ha l’obiettivo di corrompere l’universo e trasformarlo in un regno di oscurità. Per raggiungere il suo scopo, ha bisogno di un ospite umano particolarmente forte e resistente: Eddie Brock. Venom, sentendo la presenza di Knull, si rende conto della gravità della situazione e decide di proteggere il suo ospite.
Nel corso del film, Eddie e Venom si imbattono in un’antica profezia che parla di un artefatto chiamato Codex, l’unica arma in grado di sconfiggere Knull. La ricerca del Codex li porterà in giro per il mondo, affrontando numerosi pericoli e scontrandosi con altri simbionti corrotti da Knull.
Mentre la minaccia di Knull si fa sempre più pressante, Venom subisce una profonda trasformazione. Il simbionte, influenzato dall’energia oscura di Knull, inizia a manifestare nuovi poteri e a sviluppare un lato oscuro della sua personalità. Eddie dovrà fare i conti con un Venom sempre più violento e incontrollabile.
Il climax del film si svolge in una location epica, dove Eddie e Venom si confrontano con Knull e il suo esercito di simbionti. La battaglia è sanguinosa e spettacolare, e vede Eddie e Venom lottare per la sopravvivenza dell’umanità. Nel corso dello scontro, Eddie dovrà prendere una decisione difficile che cambierà per sempre la sua vita e quella di Venom.
Una Trama Ambiziosa, Ma Fragile
La trama, incentrata sull’arrivo di Knull, il Dio dei Simbionti, prometteva scintille. L’idea di un’entità cosmica che minaccia di corrompere l’intero universo è affascinante e avrebbe potuto dare vita a un conflitto epico. Purtroppo, la realizzazione risulta piuttosto deludente. La narrazione è frammentata, con continui salti temporali e geografici che rendono difficile seguire il filo conduttore. Inoltre, l’introduzione di numerosi personaggi secondari, seppur interessanti, appesantisce la trama e distrae l’attenzione dallo scontro principale.
Tom Hardy torna a interpretare Eddie Brock con la solita verve, ma il suo personaggio sembra aver perso parte della complessità dei primi film. Venom, invece, diventa sempre più una macchietta comica, con battute spesso fuori luogo e un comportamento infantile che stride con la gravità della situazione. Questa scelta stilistica, se da un lato diverte, dall’altro rischia di banalizzare un personaggio che ha sempre avuto un fascino ambiguo.
Gli effetti speciali sono sicuramente uno dei punti di forza del film. Le sequenze d’azione sono frenetiche e spettacolari, con Venom che sfoggia i suoi poteri in modo sempre più creativo. Tuttavia, in alcune occasioni, la CGI risulta eccessiva e poco realistica, compromettendo l’immersione dello spettatore.
Il cast di “Venom: The Last Dance” è composto da attori talentuosi, ma molti di loro vengono sotto utilizzati. Oltre a Tom Hardy, spicca la presenza di Michelle Williams, che torna a interpretare Anne Weying. Tuttavia, il suo personaggio è relegato a un ruolo marginale.
Un Finale Deludente
Il finale del film lascia un senso di incompletezza. La risoluzione del conflitto con Knull è affrettata e poco soddisfacente, e si ha l’impressione che molte domande siano rimaste senza risposta.
“Venom: The Last Dance” è un film che intrattiene, ma che non riesce a raggiungere le vette dei suoi predecessori. L’umorismo esagerato, la trama frammentata e un finale deludente sono i principali difetti di questo terzo capitolo. Nonostante ciò, gli appassionati di Venom troveranno sicuramente qualche soddisfazione nelle sequenze d’azione e nella chimica tra Tom Hardy e il suo simbionte.
A Chi è Consigliato:
Ai fan di Venom: Se siete affezionati al personaggio, potreste apprezzare questo nuovo capitolo, nonostante i suoi difetti.
A chi ama i film d’azione: Le sequenze d’azione sono spettacolari e garantiranno un paio d’ore di puro divertimento.
A chi cerca un film leggero e senza pretese: Se volete staccare la spina e ridere un po’, “Venom: The Last Dance” può fare al caso vostro.
A Chi Non È Consigliato:
A chi cerca un film profondo e complesso: La trama è superficiale e i personaggi sono poco sviluppati.
A chi non apprezza l’umorismo esagerato: Venom diventa sempre più una macchietta comica, e questo potrebbe non piacere a tutti.
A chi cerca un finale soddisfacente: Il finale del film lascia molte domande aperte e potrebbe deludere le aspettative.
In definitiva, “Venom: The Last Dance” è un film che si lascia guardare, ma che difficilmente rimarrà nella memoria degli spettatori. La saga di Venom sembra aver perso un po’ di smalto, e questo terzo capitolo ne è la conferma.