Il Canada è un paese perfetto, oppure è apparso a me perfetto, turista dagli occhi europei che fanno fatica in terra natìa a veder funzionare una metropolitana o riconoscere un diritto primario. Ù
Prima di intraprendere questo viaggio di quattro tappe attraverso questo freddo paese sapevo che mi sarei sentito a mio agio. In Canada le minoranze, le diverse etnie sono integrate e tutelate. Certo ci saranno “luoghi oscuri” anche lì, ma credo sia il miglior posto in cui vivere. I gay e le minoranze sono rispettate, le droghe leggere sono legali e vige un forte senso di inclusività, per esempio: le gioiellerie utilizzano anche modelle con la sindrome di down per pubblicizzare i loro prodotti.
Questo viaggio in quattro “puntate” che toccherà Vancouver, Montreal, Toronto e Niagara Falls City è un piccolo vademecum per viaggiatori curiosi, con un occhio alla scena LGBTQA+
Seconda tappa: Montreal (l’Europa in Nord America)
Cinque ore di aereo e da Vancouver mi sono trovato a Montreal, la seconda tappa del viaggio.
Montreal è una città perfettamente bilingue, le persone passano dal francese all’ inglese e viceversa con estrema facilità e questo mi suscita una grande invidia. Vorrei essere come loro. I prezzi nei negozi sono gli stessi di Vancouver, e come detto abbastanza economici. Montreal è piena di grattacieli a specchio sul modello americano, però le strade e soprattutto le piazze, ornate con monumenti storici, sembrano essere state trapiantate da città europee come Parigi. Quasi una Parigi più moderna, adornata da bellissimi murales. E lo stile di vita ricorda Parigi, caffè all’aperto e croissant al mattino. E come la capitale francese porta con sé una velata malinconia.
Rispetto a Vancouver c’è un melting pot di razze molto più vario, moltissimi afroamericani. I giovani hanno stile, noto una libertà di modi di apparire in pubblico senza preoccuparsi del giudizio degli altri, la tolleranza del Canada dove tutti possono essere se stessi. Montreal è una delle città più fredde del Canada, in inverno la vita si svolge nelle gallerie commerciali sottoterra, ci sono trentadue chilometrici di gallerie di negozi nel sottosuolo, accessibili da vari punti della città tramite delle entrate identificate con la scritta R.E.S.. In realtà con il caldo (che poi loro lo percepiscono come caldo torrido, in realtà abituato alle temperature di Napoli io percepivo lì una temperatura appena primaverile) non era il caso di entrare in questi centri commerciali, in pratica come mi ha detto una ragazza“quello che vedi in superficie, lo trovi sotto”. Ma io un giretto l’ho fatto e ci sono davvero gli stessi negozi. Stessi negozi e luoghi di ristorazione che verso le 22:00 sono già chiusi, qui si cena nel tardo pomeriggio.
Anche qui le bandiere rainbow che ricordano “all are welcome” sono in ogni dove, anche all’entrata delle Chiese.
Un bel quartiere è Chinatown, consiglio di andare a farvi un giro, ed in particolare alla pasticceria COCO che fa la chiffon cake (un dolce di origine statunitense di aspetto simile al pan di Spagna, ma molto più soffice e leggero, da cui il nome “chiffon” come l’omonimo tessuto).
Da non perdere: La basilica di Notre-Dame è una basilica cattolica del distretto storico di Vieux-Montréal a Montréal, in Canada. Si trova al numero 110 della Rue Notre-Dame Ouest, all’angolo della Rue Saint Sulpice. La zona è Old Montreal. Molto caratteristica, e vicina al centro. Se avete l’hotel a downtown non avrete bisogno della metro per muovervi. Da visitare il Parco Olimpico di Montreal, le Vieux Montreal con l’ immancabile ruota panoramica e varie altre attrazioni (sempre a Old Montreal). Ma la bellezza della città sta nelle strade e nelle piazze. Girate a piedi e con calma.
Infine il Montreal Botanical Garden invece è da evitare, non ha le sculture floreali pubblicizzate sul sito.
Montreal vanta uno dei più grandi villaggi gay del mondo. Si trova a circa 15 minuti a piedi dalle strade di ciottoli della Vecchia Montreal, la parte storica della città. Il quartiere gay di Montreal era una volta una parte povera e anonima della città. La strada principale è Rue Sainte-Catherine. Uno dei bar gay più iconici di Montreal, Cabaret Mado è una specie di istituzione. Non puoi perderlo: il design sgargiante sopra l’ingresso è piuttosto caratteristico: una drag queen di cartapesta. Alcuni dei migliori talenti drag di Montreal si esibiscono qui, dalle regine affermate agli artisti emergenti.
I diritti delle persone lesbiche, gay, bisessuali e transgender (LGBT) in Canada sono tra i più avanzati nel mondo. Alle coppie omosessuali hanno cominciato ad esser concesse unioni civili simili a quelle relative alle coppie eterosessuali già tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI secolo, mentre il matrimonio tra persone dello stesso sesso viene legalizzato nei vari dipartimenti tra il 2003 e il 2005, facendo così della nazione il primo paese americano e il quarto al mondo a concedere questa possibilità ai propri cittadini.
L’adozione da parte di coppie dello stesso sesso è stata ammessa a livello giuridico in tutto il Canada, ma secondo regole specifiche che possono variare nelle diverse province e territori.
Le persone transessuali sono autorizzate a cambiare legalmente il proprio genere in tutte le province e territori secondo regole diverse.
Il Canada è stato spesso indicato come esser uno dei paesi più gay friendly dell’intero pianeta (se non il più gay friendly in assoluto) con le sue più grandi città (Toronto, Montréal, Vancouver e Ottawa) che hanno istituito veri e propri gay village e sono state elette tra i luoghi del mondo più amichevoli nei confronti delle persone LGBT
Per fornire supporto agli alunni LGBT, diverse associazioni studentesche hanno creato gruppi appositi molto spesso col sostegno delle stesse associazioni degli insegnanti
Tra il 2002 e il 2005 i tribunali sparsi i diverse province e territori hanno stabilito che limitare il matrimonio a coppie di sesso opposto costituisce una forma di discriminazione vietata dalla “Carta dei diritti e delle libertà”: la giurisdizione canadese è divenuta così una delle prime al mondo, dopo Paesi Bassi e Belgio, ad aprire in toto le unioni tra persone dello stesso sesso e permetterne subito dopo anche il vero e proprio matrimonio. (WIKIPEDIA)