Vittoria di misura del Napoli sul campo del Crotone, cercata, voluta e meritata, anche sofferta in qualche (raro) frangente, ma sopratutto per l’incapacità della squadra partenopea di realizzare il secondo gol e cancellare le relative velleità dei calabresi. Titolarissimi in campo con il solo Maggio a destra a sostituire lo squalificato Mario Rui: per il resto tutto come da copione, azzurri in attacco e Crotone in undici davanti alla propria area di rigore. Il primo tempo degli azzurri non è male, i padroni di casa non si avvicinano mai nemmeno all’area di rigore della capolista e così Hamsik e compagni possono giocare in tranquillità in attesa del gol che arriva, puntuale, al minuto 17: lo realizza ancora il capitano con un diagonale che lascia impietrito l’ottimo Cordaz. Lo stesso portiere dei calabresi è prodigioso poco dopo su una girata di uno stranamente impreciso Insigne. Eh già perchè vero è che il Napoli domina il campo ma manca la stoccata che chiude la partita e la “colpa” è soprattutto della prestazione approssimativa dei suoi avanti. Soprattutto Mertens sembra quello più impreciso, sia al tiro che nella scelta finale. Benissimo invece Hamsik e il solito, insuperabile, Allan, ormai giocatore imprescindibile per qualità e quantità nella mediana azzurra.
Nella ripresa i calabresi prendono coraggio e spaventano Reina in un paio di occasioni con un paio di conclusioni da fuori. Ma le occasioni migliori sono del Napoli che, oltre ad una traversa di Insigne (sostituito poco dopo da Zielinski), sfiorano ripetutamente la seconda marcatura con Callejon (due volte si supera Cordaz) e Diawara (sempre bloccato dal portiere di casa). Protagonista della serata, probabilmente in negativo, è la Var: quelli del Crotone protestano vivacemente per un fallo di mani di Mertens che sembrerebbe da rigore e poi per un fallo di Maggio su Ceccherini, ma in questo caso senza alcun motivo. Ovviamente feroci le proteste dei calabresi, incalzati anche dalle tv nazionali che basano il post partita sul singolo episodio. Non vogliamo fare sempre la parte delle vittime immolate, ma un accanimento simile su una squadra della quale bisognerebbe parlare per i numeri che presenta proprio non ce l’aspettavamo e mai lo abbiamo visto in passato su episodi ben più clamorosi e giustificati in modo grottesco. Ma si sa, così si fa l’opinione pubblica e poco importa se, nel silenzio più totale, ben prima del fallo di Mertens c’è una trattenuta in area su Koulibaly che non meriterebbe nemmeno il replay per quanto palese e impossibile da non vedere.
Alla fine, comunque, arrivano i tre punti: il meritato, ancorchè platonico, titolo di Campioni di Inverno è accompagnato da numeri impressionanti, specie in trasferta dove gli azzurri non perdono in campionato dall’ottobre 2016, 18 vittorie nelle ultime 20 gare giocate lontano dal San Paolo (nove su dieci nella stagione in corso), 48 punti che pareggiano il conto con il girone di ritorno dello scorso campionato, un calciatore, Hamsik, entrato di prepotenza nella storia del club, una sola sconfitta in campionato e solo 13 reti subite…ma in tv si parla di altro…