Il kiwi o “actinidia” comprende una serie di piante originarie di una vallata del fiume Yangtze (Cina), dove crescono spontaneamente numerose varietà. La pianta dell’actinidia presenta una crescita rampicante ed è a forma di liane, con tralci lunghi fino a dieci metri che si aggrappano avvolgendosi a spirale attorno ai suoi supporti.
Il frutto è una bacca ovale color bronzo ricoperta da una fitta peluria, contenente una polpa succosa verde e lucida. I piccoli semi neri al suo interno sono disposti a corona radiale intorno a un cuore giallastro.
Venendo alle proprietà del kiwi, il frutto fresco è una buona fonte di acqua, fibre solubili, potassio e vitamina C. Inoltre apporta un modesto apporto calorico(60kcal per 100g). stimola la motilità intestinale, proprietà utile in caso di stipsi. Tuttavia rientra nella lista degli alimenti che scatenano con maggior frequenza allergie. Il responsabile è l’enzima actinidia che può causare irritazioni alla bocca e alla gola, fino a reazioni anafilattiche. Anche se un’irritazione alla mucosa orale, dopo aver mangiato un kiwi, può essere dovuta anche ai cristalli aghiformi di ossalato di calcio presenti nel frutto.
I kiwi possono essere conservati in frigo ma non prima di essere lasciati da due a tre giorni a temperatura ambiente. In questo modo si favoriscono i processi di cicatrizzazione a livello dei tessuti lesionati da peduncolo e se ne riduce la sensibilità alla muffa.