Nella frenetica via Foria tanti sono i ristoranti dove poter mangiare, e per “mangiare” intendo ottimo cibo sapientemente cucinato. Come mia abitudine, la serata non si programma; si esce, e a caso si sceglie il ristorante, con l’impavida voglia di scoprire posti nuovi e l’incoscienza del rischio possibile di buttar via soldi per pasti di dubbia coscienza, che al pari rimpiangi il Mc Donald che tanto ti ripugna normalmente. Ma non stasera; quella sera la meta era decisa e ben collaudata, sicuri di passare una bella serata all’insegna del buon cibo. Insomma, ristorante “A Figlie ro Marenar” e ci passa ogni paura!!
Alla altra sponda della via, brillante di mille lucine sulle delle scale, con il suo patio tendonato tutto bianco, il “Ristorante da Corrado 100%” ci fa l’occhiolino. L’impatto estetico di lontananza ci garba, tanto da smuovere i nostri sensi e far virare la nostra rotta verso i suoi tavoli dalle tovaglie blu, mossi dal desiderio di scoprire nuove cucine. Saliamo le scale e entriamo. Ambiente familiare, ordine di servizio così così, camerieri attempati che sembrano datati all’interno dell’azienda e poi lui: Pasquale, un cameriere un po’ meitre e un po’ volpe, col fascino di un donnaiolo consumato e il cipiglio carburato di chi è nel commercio da tanto, troppo tempo. In questi locali, la natura è sempre simile: appena ti siedi sei già parte della “famiglia“!
Il menù sulla tavola è comune come a tanti altri ristoranti, nulla di nuovo, quindi in questi casi io chiudo e sento la proposta della casa. Ordinare al Corrado 100% è sembrata più una gag comica dove battutine e doppi sensi non si sono risparmiate, e il nostro buon Pasquale dopo poco ritorna con la nostra acqua e un ottima bottiglia di vino Salentino “Susamanniello” del 2015, che appena stappata è stato subito messo a respirare nel mio calice. Che dire, un vino delizioso, e per citare Shakespeare “scendeva giù lungo le giogaie scoscese” che era una bellezza!!! Il buon Pasquale dopo essersi sincerato che il vino fosse di nostro gradimento con l’occhio guizzante di una faina a caccia, si appresta a prendere un bicchiere per se, perché “stu vin nun o sacc!!” Io ridevo a cotanta faccia tosta, letteralmente scompisciata dalle risate!
Arrivano i nostri antipasti, che con una semplice bruschetta e due zeppoline di mare, fritturina di alici, e zuppa di cozze che era un po’ scialbo a dire il vero, ma comunque buono da aprirci il cuore e anche lo stomaco: tutto semplice e buono!! Pasquale la volpe arriva gagliardo e baldanzoso a proporre i suoi primi e noi indecisi tra granchio, astice o frutti di mare, ci viene in aiuto mostrando la sua freschissima pescheria, e ficcando una mano nella vasca degli astici ne tira una che si muoveva come in crisi epilettica: la tenerezza mi prende Il cuore, e di immaginare quell’astice a stufarsi in una pentola mi intristisce, ma il nostro Pasquale continuava a descriverci il piatto che quasi ci stava convincendo, quando la nostra astice dal suo psichedelico agitarsi, si blocca, e spalanca le sue chele al cielo, come in un arresa sconfitta al suo destino misero di essere solo un pasto, ed io a questa scena, di mangiare un astice, proprio non mi va più!! Le risate non solo nostre ma anche degli altri clienti che avevano assistito alla scena dell’astice crocifisso stemperano quell’aria da “esecuzione” e Pasquale sussurrando alla graziata “Piccere’ stasera nun e’ o mument tuoie, te si salvat!!” la rimette nella vasca. Vada per paccheri al granchio e linguine alle vongole dunque, e ritorna il nostro Pasquale a complimentarsi del Buon vino scelto, e poi giù altre due dita di vino. Io adoro quest’uomo!!! Il concentrato perfetto tra screanzato troppo simpatico da negargli qualsiasi cosa. La serata si scalda, il vino scende giù che è un piacere e i nostri primi sono buoni, forse un po troppo pieni di prezzemolo, ma si sente, che è tutto freschissimo!! Stavolta offriamo noi un bicchiere di vino al nostro Pasquale, che divertito declina perché altrimenti “sbatt n’derr!!”
L’esperienza “da Corrado 100%” è risultata un esperienza “teatrale” più che ristorativa; un circuito disinvolto di simpatiche gag di humor “napolegno” unito al cibo verace e a una discreta cantina consapevole; un posto per intrepidi e non schizzinosi dalla totale assenza delle più elementari regole del bon ton, ma così naturali da farsi voler bene comunque! Conto regolare e ovvia e lauta mancia al nostro Pasquale, che ringraziandoci prende il resto della bottiglia del buonissimo susamanniello che non abbiamo degustato perché “e’ peccato, chest mo’vev a’ropp!!”!
Grande Pasquale, grande ristorante Da Corrado, per noi siete tutti 100%!!!