Il pittore Eddie Liu ha realizzato quattro magnifici ritratti di altrettanti supereroi DC Comics, aggiungendo loro qualche annetto.
I supereroi si sono ormai guadagnati un posto di diritto nel panteon delle grandi icone popolari. Cinema e televisione restituiscono versioni rinnovate delle loro origini con budget milionari, saggi di ogni tipo li citano e si interrogano sul loro ruolo sociale e sui motivi della loro potenza espressiva, mentre l’industria del fumetto, loro culla d’origine, continua a sfornare albi, non sempre all’altezza delle aspettative.
Divinità sorte da carta e matita, esplose in un vastissimo multiverso di colori e storie senza tempo, è più che naturale che le loro figure finissero per ispirare la ricerca di nuove esperienze pittoriche. C’è in questo percorso della poesia e della bellezza: è l’eterno ritorno dell’ispirazione artistica, che dall’arte figurativa classica ha portato allo sviluppo di quella “sequenziale” (l’espressione è del maestro Will Eisner), per poi tornare, con soggetti diversi, alla tela e al pennello.
Questo lungo discorso per introdurre l’ultima fatica di Eddie Liu, artista di Shangai che ha ritratto i quattro più famosi personaggi DC Comics: Superman, Batman, Wonder Woman e Flash
Estrapolando i loro volti dalla sequenzialità narrativa in cui siamo abituati a vederli immersi, Liu ha immaginato un altro modo di raccontarli. E cioè concentrare l’attenzione proprio sul rapporto della loro fisicità col tempo, elemento solitamente trascurato nelle storie di super-eroi, eternamente giovani in un trascorrere frenetico di drammi che non riesce a segnare i loro volti.
Lo sguardo dell’uomo d’acciaio di Liu invece, restituisce tutta la fatica di anni di scontri e vigile sorveglianza, al servizio di un mondo in costante pericolo. E’ uno sguardo intenso, che trasmette tutta l’umanità del personaggio rendendo chiaramente percepibile l’entità del suo sforzo, proprio nel momento in cui coglie senza edulcorazioni la fragilità dell’uomo. Bruce Wayne, il cavaliere di Gotham, non è mai stato più oscuro. Il suo volto accigliato emerge di profilo dall’ombra, quasi a voler trattenere, ritirandosi, la rabbia malcelata che gli esplode dall’unico occhio visibile. La barba bianca sembra avvicinarlo – più che al suo compagno-antagonista Green Arrow – a certi personaggi dumasiani; uomini di un’altra epoca, i cui sforzi sono stati cancellati dal mutare degli eventi.
Wonder Woman si è data al fumo, abbandonando la regalità della sua versione canonica per un atteggiamento di placido, distante disincanto. Mentre Flash, fisicamente meno segnato degli altri dallo scorrere degli anni – se non per una certa magrezza – fissa lo sguardo in lontananza, verso un traguardo irraggiungibile.