Chiunque abbia un abbonamento Netflix non ha potuto fare a meno di notare il titolo giganteggiante della serie tra i prodotti più in voga.
“la casa de papel”, trasmessa in Spagna da un noto emittente nel corso del 2017, ha avuto un successo in Italia a dir poco clamoroso. La discussione sulla validità della serie è molto accesa, ma un solo fattore mette d’accordo tutte le campane: non è la solita telenovela spagnola dalla trama scontata quanto scarsa è la recitazione.
Ecco dunque i cinque motivi per cui, secondo noi, La casa di carta ha avuto un seguito così notevole.
1 – la sceneggiatura
I più attenti e incalliti consumatori di serie sanno già di cosa si parla. La serie ispanica già dalla prima puntata riesce ad avvolgere gli occhi dello spettatore in uno scenario violento, frenetico, poliziesco ma al contempo umano. La voce che narra la storia è infatti di Silene Oliveira, poi soprannominata “tokyo”, la ragazza bellissima quanto impulsiva e infantile che commenta con eccellente tono drammatico lo svolgimento dei fatti.
La sceneggiatura raggiunge picchi di tensione elevatissimi con le scene d’azione, raccontate perfettamente (salvo poche incongruenze) e coinvolgenti. Il ritmo cardiaco aumento, si prova, guardando alcune scene, una certa ansia. Guardandone altre invece il fiato diventa corto. In una parola: Funziona.
2 – I personaggi
Il piano del professore viene chiarito subito: entrare nella zecca di stato, barricarsi dentro, fabbricare quanti più milioni di euro possibile e infine, ovviamente, fuggire.
Questo sipario dalle milione di possibilità ospita personaggi strutturati magistralmente e caratterizzati con notevole realismo.
Dietro i nomi fittizzi e le maschere del pittore surrealista si nascondono non solo volti consumati dalla vita criminale ma vizi, amori, sofferenza, responsabilità e a volte estremo narcisismo. Il criminale diventa letteralmente un attore, che talvolta segue alla lettera il copione, talvolta le imprevedibili contingenze lo costringono a deviare. È ad esempio il caso di Berlino, il grande egocentrico dello spettacolo, nonchè braccio destro del professore, che molte volte si abbandona ad eccessi, quegli stessi che rinfaccia ai colleghi, creando attorno a sè l’alone tipico del despota ipocrita.
Oppure Tokyo, il personaggio più controverso della serie, che ,per capriccio o per un amore fuori dagli schemi, rischia più volte di mandare a monte il piano.
Ma sopratutto il Professore, la mente magnifica che organizza il piano nei dettagli più minuziosi. Il professore, la figura a cui tutti si affezionano subito, l’ulisse della tv spagnola, che sacrifica la propria vita per il più grande inganno al capitalismo della storia.
3 – i colpi di scena
Non è raro, durante lo svolgimento della trama, che un imprevisto tenga col fiato sospeso lo spettatore. Ed è proprio qui che la regia tira fuori il proprio asso nella manica: il piano del professore non è infatti svelato subito. Ma proprio perchè sono state considerate tutte le contingenze della realtà, il piano viene rivelato ogni volta che un colpo di scena fa pensare al peggio per i criminali.
4 – Il socialismo
In una situazione socio-politica in cui il capitalismo si è infiltrato nelle fondamenta delle città e il sogno Americano permea ancora l’animo dei giovani, la forza de La casa di carta sta proprio nel proporre un tema originale e rivoluzionario. Mette in discussione il valore del denaro, etica di stato, e teorie economiche. Poi il canto dei partigiani che armonicamente accompagna le avventure dei protagonisti non solo rapisce il cuore dei nostalgici ma riaccende quella fiamma rivoluzionaria nelle giovani pupille.
5 – Le storie d’amore
La serie conferma la sua identità iberica poichè racchiude diversi amori, talvolta molto drammatici. Ci hanno insegnato che il crimine non paga? Allora forse paga il crimine commesso da folli innamorati.