Il corpo umano è una macchina perfetta soggetta a un rinnovamento cellulare continuo. Questo rinnovamento genera una certa quantità di scorie da smaltire. La pulizia del colon può essere utile per smaltire parte di queste scorie che si possono accumulare nell’intestino.
L’intestino ospita vari tipi di microrganismi appartenenti a molte specie differenti che compongono la “flora intestinale”. Questi microrganismi si comportano come commensali, quindi in una situazione di equilibrio non danneggiano l’organismo ospite come ad esempio i lattobacilli. Esistono poi altre due tipologie di microrganismi ospitati nel tubo digerente: quelli nocivi (che possono causare infezioni intestinali) e batteri che pur non essendo cattivi possono causare una fermentazione eccessiva.
Questi batteri prevalenti in determinate condizioni e stile di vita possono determinare gravi disturbi; infatti elaborano prodotti tossici che possono passare nella circolazione sanguigna generale , turbando profondamente l’organismo. Inoltre possono penetrare la parete intestinale sana o lesa , arrivando nel fegato, sulla milza, nei polmoni.
Nel corso degli anni per combattere la putrefazione intestinale sono state provate diverse sostanze e l’unico composto organico che si è rivelato in grado di disinfettare l’intestino senza controindicazioni è l’acido lattico. Ma a causa della sua difficile somministrazione è necessario è necessario assumere batteri che attraversino lo stomaco per poi produrre acido lattico nell’intestino crasso. Uno squilibrio della flora batterica tra batteri buoni e cattivi,è alla base quindi di molte patologie.
Si intuisce dunque l’importanza anche della pulizia del colon. In particolare si è visto che le persone che soffrono di stipsi abituale o occasionale siano le più esposte a uno stato di intossicazione.
Esistono però degli aiuti in gran parte naturali , che possono favorire la pulizia del colon.
Vediamoli:
1- Il primo suggerimento è quello di stimolare il transito, in Italia soffrono di stitichezza 2 persone su 10, in prevalenza donne. E’ possibile farlo in modo naturale anche mediante l’assunzione di piante. Le più indicate sono senna, aloe, rabarbaro,frangula, cascara.
2- Anche chi non soffre di stitichezza può essere soggetto ad accumulo di tossine e scorie intestinali, in questi è possibile optare per prodotti a base di agar agar. Questa fibra mucillaginosa, assorbendo acqua si gonfia nell’intestino, regolarizzando così volume e consistenza delle feci.
3- L’irrigazione del colon, o idrocolonterapia, consiste nell’introduzione nel colon di circa 100 l d’acqua, mediante un’apposita apparecchiatura. Questa pratica può essere una soluzione valida per la pulizia del colon una volta all’anno, deve però essere preceduta da un’adeguata preparazione, perché smuove grandi quantità di tossine. Dopo averla eseguita si consigliano fermenti lattici e un abbondante reintegro di liquidi e Sali minerali.
4- Il clistere, consiste nell’introdurre nell’intestino circa 2 litri d’acqua . In genere quando l’acqua entra può provocare movimenti peristaltici che spingono a evacuare. All’acqua possono essere aggiunte anche piante sottoforma di infusi.
5- Fermenti lattici, che a prescindere o meno di un trattamento per la pulizia del colon possono contrastare la putrefazione intestinale. L’uso dei fermenti lattici è consigliato a tutti ma ancor di più a chi soffre di stitichezza o dopo gastroenteriti.
La regolarità intestinale, come abbiamo visto, è quindi fondamentale per la salute generale.