“La donna è mobile,
Qual piuma al vento …”
Celebra l’opera lirica “Rigoletto” di Giuseppe Verdi.
Ma se il compositore avesse conosciuto la storia della nostra Fontana del Nettuno, con molta probabilità l’avrebbe dedicata a lei!
Vi chiederete perché ?
… e soprattutto cosa centra?
Ebbene, se voi ritenete che una fontana sia un bene immobile vi sbagliate!
La Fontana del Nettuno è stata senza ombra di dubbio la fontana più mobile di tutte perché spostata qua e là proprio come una piuma al vento.
Ma com’ è composta?
La fontana è di forma circolare,circodata da una balaustra con quattro gradinate,diametralmente opposte.Eleganti viticci a traforo,dopo sono posti quattro leoni dai quali sgorga l’acqua,ornano il tutto.I leoni fra le loro zampe,hanno lo scudo della città e del Duca di Medina e di Carafa,installazioni postume ad opera di Cosimo Fanzago.A completare l’opera una composizione di Pietro Bernini:due mostri marini che versano acqua nella vasca centrale sottostante,dove si possono notare delfini che cavalcano tritoni e che a loro volta emettono acqua.Al centro della fontana, su uno scoglio, due ninfe e due satiri reggono sulla testa una coppa sulla quale troneggia una statua di Nettuno con tridente, dalla quale zampilla l’acqua, opera di Michelangelo Naccherino.
Realizzata per volontà del vicerè Enrique de Guzman,conte di Olivares,che governò Napoli dal 1595 al 1599,la costruzione della fontana avvenne un anno dopo,durante il viceregno del conte di Lemos.La costruzione fu diretta da Domenico Fontana.Collaborarono inoltre,Michelangelo Naccherino,che realizzò il Nettuno,Angelo Landi e Pietro Bernini,che scolpì i mostri marini.La costruzione terminò nel 1601 e fu collocata presso l’Arsenale del porto.Ma già nel 1628,la fontana fu trasferita,per problematiche idriche,al Largo di Palazzo,nei pressi di Palazzo Reale,per intenderci l’attuale Piazza Plebiscito.Anche questa collocazione non fu giudicata idonea,perchè risultò di intralcio per le feste in piazza e nel 1634 fu spostata a Santa Lucia,presso il baluardo d’Alcalà.Nella nuova collocazione,fu arricchita di sculture di Cosimo Fanzago,che vi lavorò insieme ai figli,Carlo e Ascenzio.Per l’alimentazione della fontana,nella sua nuova sede,il nobile Cesare Carmignano,che fra l’altro fu l’ideatore dell’ominimo acquedotto cittadino nel 1629,ne progettò le tubazioni.Ma è solo l’inizio,di questa storia,nei primi mesi del 1639,infatti,il vicerè Ramiro Felipe Nunez de Guzman,prese la decisione di portare la fontana al largo delle Corregge,proprio in corrispondenza della chiesa di San Gioacchino,cioè la chiesa di San Diego all’Ospedaletto.Il vicerè ordinò Fanzago di fare ulteriori abbellimenti e fu supportato dalla collaborazione di Donato Vannelli e Andrea Iodice.Terminati i lavori nel 1642,fu per la quinta volta spostata,nell’ottica di abbellimento della strada stabilita dal vicerè.Per cui,da allora,la strada e la fontana furono indicate con il suo nome,ossia “Medina”.I tumulti del 1647 e 1648,al tempo della rivolta di Masaniello,la fontana fu danneggiata e quindi restaurata nel 1649 da Iodice e Castellano,per essere nuovamente depredata dal vicerè Pedro Antonio d’Aragona nel 1672.Quindi nel 1675 fu nuovamente restaurata e con molta probabilità ebbe un ulteriore spostamento nei pressi di Via del Molo….e siamo a sei!Infatti Carlo Celano nel 1692 e Domenico Antonio Parrino nel 1725,la segnalano all’altezza del palazzo del Caravita di Sirignano,proprio all’inizio di via Medina,dove cominciava la via del Molo,che scendeva verso il Molo Grande.Anche la prima carta topografica moderna della città,ossia la mappa del Duca di Noja,completata nel 1775,la colloca in questo luogo.Trascorsi due secoli, in cui si sono susseguiti altri restauri, nel 1886, in vista del grandi lavori imposti dal “Risanamento” e che prevedevano il rifacimento di via Medina, fu rimossa da quel luogo e depositata nelle grotte sotto Pizzofalcone (in via della Pace, attuale vi a Domenico Morelli).… Sette.Nell’aprile del 1896 il regio commissario Ottavio Serena deliberò che il luogo deputato ad accogliere la fontana fosse una nuova piazza ottenuta dai lavori del Risanamento: piazza Agostino Depretis (attuale Nicola Amore).Ma problemi tecnici ne impedirono la ricollocazione e sette mesi dopo una proposta della commissione municipale per i monumenti suggeriva di collocarla nella nuova Piazza Municipio.Nel 1898 (anno dell’ultima delibera del Comune sul suo riposizionamento) riapparve finalmente a piazza della Borsa (attuale Piazza Bovio), dove rimase fino al 2000, quando rimossa per l’apertura del cantiere della metropolitana riapparve nel 2001, con grande sorpresa dei napoletani, in via Medina dopo accurato restauro.
Finalmente nel 2014 la fontana ulteriormente restaurata e smontata per la nona volta e speriamo per l’ultima viene ricostruita e collocata in piazza Municipio dinanzi a Palazzo San Giacomo, come previsto dal progetto della nuova piazza curato dagli architetti Alvaro Siza e Eduardo Suoto de Moura che hanno progettato innanzitutto la sottostante stazione Municipio della linea 1 della Metropolitana.
L’inaugurazione della fontana e la conseguente apertura al pubblico della parte di piazza dove è collocata sono avvenute il 23 maggio.
Una dato certo è che la nostra Fontana del Nettuno benché abbia avuto una vita più dinamica delle sue cugine,rispettivamente Fontana del Nettuno di Roma e di Trento,è senza dubbio un pregiato gioiello della nostra architettura e storia napoletana che in qualunque piazza o vicolo di Napoli venga ubicata impreziosisce donando sinuosità ed eleganza alla nostra città.