Strana, stravagante, irriverente, oltre ogni canone concepito…ma con un gran talento. E quale migliore occasione, se non quella della “Notte degli Oscar”, per consacrare definitivamente un’artista di quel calibro nell’olimpo della musica? Se ancora non avete intuito di chi sto parlando ve lo dico apertamente; sto parlando di Stefani Joanne Angelina Germanotta in arte Lady Gaga.
Nove album pubblicati, in attività dal 2008, un Premio Oscar, nove Grammy Award, tre BRIT Award, due Golden Globe, (giusto per citarne alcuni) Lady Gaga ha ormai superato ogni limite immaginabile nell’ambito della scena musicale Dance Pop e non solo. Non è abbastanza però, in quanto, al di fuori di questo Oscar la signora Germanotta lascia parlare di se soprattutto per le sue azioni filantropiche; per usare un aforisma di François-René de Chateaubriand: “Una buona azione è una lezione insolente per quelli che non hanno la forza di farla”. Ad essere onesti, agli inizi, non ero molto convinto di quest’artista; nonostante i numeri (sempre più fallaci al giorno d’oggi) ero fermamente convinto che non sarebbe riuscita a rimanere tra la schiera dei grandi ed oggi, pubblicamente, ammetto il mio errore e me ne scuso; sbagliavo. Una donna che sin dal primo momento ha capito che la vera forza era quella interiore, e che per fare spettacolo bisogna impressionare il pubblico, oggi arriva sul tetto di ogni consapevolezza artistica. Notevole, in occasione della serata, il duetto con l’attore Bradley Cooper (che, molti, vedono come il punto debole della star) anche se ad esser sinceri, questo ha poco da aggiungere ai già brillanti successi dell’artista.
E’ strano pensare come a volte si debba fare qualche passo indietro per valutare le situazioni da un punto di vista diverso ed, ancora più strano, ammettere che le proprie certezze hanno in sé qualche dubbio. Credo di poter asserire, da ciò che ho ascoltato, che la base di questo successo parta proprio dall’album di debutto “The Fame” album molto elettronico che però non perde occasione per aprire le porte a diverse strade di interpretazione musicale. Un album anche un po’ complesso, se vogliamo, che per farsi apprezzare ha sicuramente bisogno di qualche ascolto in più. Togliendo quelle che furono le hit (vedi Paparazzi, Poker Face)c’è del buon materiale che, però, non spicca il volo in maniera immediata. In conclusione, che dire: Tra le candidate a Regina del Pop (sperando Madonna non abdichi mai – vana illusione)sicuramente, la nostra è la favorita. E può ritenersi più che soddisfatta nell’essere abbracciata dalla stessa Regina, la signora Ciccone.