Chi non ha mai giocato ad un gioco di ruolo o non sia del tutto appassionato alla cultura fantasy potrebbe avere inizialmente difficoltà a comprendere i personaggi tipici di questo genere di narrativa. In quasi tutti i giochi di ruolo, nel momento della creazione del proprio personaggio, ci troviamo davanti a un elemento che, presente con vari nomi e in diverse declinazioni, in Dungeons & Dragons è definito Classe. La Classe definisce il topos (il modello) a cui si rifarà il nostro eroe. Proprio come nei film horror troviamo i canonici individui della bionda svampita, lo sportivo, il nerd, l’invidiosa e l’amante degli oppiacei, così nei racconti fantasy (e quindi nel giochi di ruolo che vi si rifanno) abbiamo una serie di personaggi fra cui scegliere. Decidere la nostra Classe non definirà in maniera definitiva tutti i tratti e le peculiarità del personaggio, ma ci fornirà un modello di sviluppo da seguire, con indicazioni sui potenziamenti che acquisirà e abilità uniche che si addicono a quel tipo di eroe. Per il resto, starà sempre a noi sviluppare in maniera originale e unica il personaggio che interpretiamo, tuttavia la Classe ci fornisce sempre una base da cui partire. Un Guerriero, ad esempio, sarà sempre un eroe abile nel combattimento, ma saremo noi a definire la sua personalità, cosa ama, cosa detesta e i suoi valori di riferimento.
Il Paladino è sicuramente uno dei personaggi iconici del fantasy e, di sicuro, di Dungeons & Dragons. Un guerriero che ha prestato giuramento nei confronti della sua divinità, ligio al suo codice d’onore, capace di incanalare il favore del suo Dio in veri e propri incantesimi con cui guarire e proteggere i deboli o punire gli empi. Giocare un paladino può essere estremamente divertente ma, se impreparati e poco motivati, persino parecchio frustrante. Se da un lato è l’eroe senza macchia e senza paura stereotipo del cavaliere arturiano, questo è anche il suo più grande punto debole: giocare un Paladino porta continuamente i riflettori su cosa sia giusto e cosa sbagliato, dal momento che tradire il proprio codice o, peggio, favorire piani malvagi, lo porterebbero a decadere (la sua divinità non lo riconoscerebbe più, sottraendogli i poteri concessi e gettando il suo nome nel disonore). Ciò non toglie che il Paladino è anche un personaggio stoico e divertente: la lotta del cavaliere contro il drago, cosa c’è di più epico? Dopotutto, ogni buon racconto ruota attorno ad un eroe che ci libera dai mostri.