Nel lontano 2003 veniva pubblicata la prima edizione di un gioco ideato da Leonardo Moretti e Matteo Cortini presto destinato a divenire un classico per gli amanti del gdr horror nostrano: Sine Requie. Gli autori toscani sono forse quelli che maggiormente sono riusciti a ritagliarsi un posto tutto loro nel panorama italiano, fino a fondare la casa editrice Serpentarium, con la quale tredici anni dopo pubblicarono la seconda edizione riveduta e corretta del gioco. Sine Requie non è un fantasy, bensì un gioco di ruolo horror a tema storico, appartenente alla categoria dei What If, cosa sarebbe successo se la storia fosse andata in un certo modo piuttosto che così? In più, un elemento chiave dona al titolo la sua tinta horror e, in un certo senso, soprannaturale: gli zombie (o meglio, i Morti, come vengono definiti). Seconda Guerra Mondiale, l’Europa è sotto il giogo dei nazisti ma la controffensiva americana è ormai nell’aria, tutto è pronto per la riconquista del continente. Ecco, cosa sarebbe successo se lo sbarco in Normandia (il leggendario D-Day) fosse stato proprio in coincidenza con il giorno del Giudizio? Così nasce Sine Requie.
Gli americani si ritirano, quando vedono che sulle spiagge della Francia i loro compagni caduti si rialzano vagando in cerca di carne umana, in Europa e in tutto il mondo è il caos. Alcuni governi cercano di difendersi dalla minaccia dei Morti assicurando difesa e protezione ai propri cittadini ma sarà chiaro molto presto che una vita sotto l’occhio vigile di un regime totalitario, fanatico e senza pietà è quasi peggio della morte. In Germania Hitler viene assassinato e un quadrumvirato si incarica del governo del paese, dichiarandosi vincitori della guerra e dando vita al IV Reich. In Italia, dopo la morte di Mussolini, è il Papa a prendere il controllo della penisola, riportando il paese all’Alto Medioevo: i Morti sono una punizione divina per i peccati dell’uomo, ora bisogna vivere una vita di penitenza secondo le leggi di Cristo. In Unione Sovietica la popolazione è costretta a vivere in profonde città-formicaio in cui si realizza il comunismo perfetto: spogliati dei propri beni e del proprio nome, i cittadini riconoscibili solo con un codice alfanumerico sono controllati da un gigantesco calcolatore che pensa ai loro bisogni e organizza il lavoro: Z.A.R.
Qual è il motivo per cui i Morti risorgono e continuano a vagare? Leggendo le parti narrative presenti in ogni manuale è presente, a detta degli autori, la soluzione. Oltre a queste ambientazioni europee, divenute iconiche fra gli appassionati, ce ne sono anche altre: Stati Uniti, Giappone, Egitto e Terre Perdute (i territori non controllati da nessun governo totalitario ma lasciate al caos e alla legge del più forte). Il sistema di gioco non utilizza dadi bensì i tarocchi italiani (gli Arcani maggiori e minori) e sebbene per alcuni versi possa essere ancora una meccanica fin troppo vecchio stile, soprattutto nell’ultima edizione è stato ampliato di molto l’utilizzo degli Arcani maggiori (quelli con cui si legge il futuro, per intenderci) che dona al gioco una componente interpretativa e di improvvisazione molto interessante. L’atmosfera è insuperabile: ansia costante e pericoli dietro ogni angolo. Nessuno è degno di fiducia. Tutti, dopo il trapasso si rialzano affamati di carne umana, vale la pena sopravvivere?