Una vergogna. La sintesi di della sfida tra Napoli e Atalanta è tutta qui. L’impresentabile arbitro Giacomelli e il suo clan al Var rovinano una partita bellissima che il Napoli aveva meritato di vincere contro una bella Atalanta.
Venenum in cauda: fallo clamoroso di Kjaer su Llorente. E’ rigore. Sarebbe rigore. Si è sul due a uno. Ed invece il degno rappresentante di Nicchi e compagnia fa segno di proseguire e l’Atalanta pareggia nell’azione che segue. Succede di tutto, i napoletani protestano, Ancelotti e Giuntoli vengono espulsi dall’arbitro, che nemmeno si prende la briga di rivedere l’episodio. Dopo il rigore di Mertens a Firenze al Napoli sono stati negati almeno 5 rigori (contro Brescia, Cagliari, Torino, Hellas e Spal) che sono costati agli azzurri almeno sei punti. Ed intanto il vento del nord soffia sul campionato, le squadre che precedono gli azzurri godono di trattamenti arbitrali di tutt’altro tipo e la classifica ne risente in modo evidente tra l’indifferenza (o addirittura con la soddisfazione) generale.
E’ stato forse il Napoli migliore della stagione nonostante le assenze e l’infortunio di Allan dopo dieci minuti. Atalanta, spauracchio forse anche troppo rispettato, dominata almeno per tre quarti di gara. La prima mezzora del Napoli è un dominio assoluto. Un gol, quello di Maksimovic, un palo con Milik (bissato nella ripresa) e almeno tre parate decisive di Gollini. Il pari della Dea è causato da una clamorosa indecisione del sempre ottimo Meret in chiusura di tempo.
Nella ripresa gli azzurri dominano, l’Atalanta si difende anche in modo duro (plurigraziato DeRoon autore di almeno quattro interventi diretti sull’uomo) sempre accompagnata con magnanimità da Giacomelli. Milik riporta avanti il Napoli che difende il vantaggio senza rischiare nulla, anzi tenendo spesso palla rendendosi pericoloso dalle parti dell’estremo orobico.
Il finale lo abbiamo già raccontato e onestamente c’è ben poco da aggiungere.
Guardate l’intervista fiume di De Laurentiis a Sky dopo il novantesimo: il Presidente azzurro non parla mai a fine gara; ha scelto di farlo oggi e non è stato dolce verso i designatori arbitrali.
Probabilmente questa serata non finirà qui.