Parliamo oggi di teatro amatoriale,un’arte spesso trascurata ma da sempre culla di grandi artisti dediti esclusivamente all’amore per quest’arte sublime.
Una delle compagnie amatoriali dedita a riscoprire il teatro classico napoletano è senz’altro TeatrAmando , nata nel 2014 per volontà di Stefano Iaconis e Tiziana Postiglione .Unione, così come citato sulla sua pagina Facebook, di amore e passione per il teatro napoletano in costume e in particolare quello di Vincenzo ed Eduardo Scarpetta.
Ho deciso pertanto di incontrare (seppur virtualmente,viste le restrizioni del periodo causa covid19) un vero appassionato di teatro,un uomo eccezionale nella recitazione,il creatore come dicevo di questa compagnia, Stefano Iaconis.
Stefano Lei è un grande interprete del teatro Scarpettiano..ma da dove nasce questa passione per il teatro e per Scarpetta?
Innanzitutto grazie della possibilità che mi offri di dare voce alla mia passione.Sono un piccolo attore e regista,a capo di una compagnia teatrale che porta in scena spettacoli della tradizione classica napoletana. Amo Scarpetta.E questo per retaggio familiare.I miei genitori erano artisti ed in una casa zeppa di libri fu facile scovare ed innamorarsi di molti testi teatrali che mi guardavano dagli scaffali.E galeotto fu Totò di cui mio padre era adoratore assoluto.Guardare in tv i tre film di Mario Mattioli (Miseria e Nobiltà,Il medico dei pazzi,Un turco napoletano) mi avvicinò ancora di più ad Eduardo Scarpetta ed ai suoi personaggi (Felice Sciosciammocca su tutti).E poi l’odore.Si,l’odore che si sprigiona in teatro dal legno del palco e dal velluto del sipario,impossibile da dimenticare.Ho frequentato il teatro fin da bambino,è un luogo dove regna la magia.
Come mai preferisce proporre per di più commedie di Vincenzo Scarpetta e non di Eduardo?
In realtà alterno nelle rappresentazioni padre e figlio.Ma un giorno mi sono imbattuto per caso,grazie all’incontro con la signora Mariolina Cozzi (erede Scarpetta),nelle opere di Vincenzo.Si spalancò sotto i miei occhi un nuovo universo nel quale il personaggio Felice Sciosciammocca (che aveva ereditato da suo padre) dopo lunghi travagli assunse una nuova visione. Non più il solito personaggio burlesco ma anche sottile ricamatore di inganni legati al travestimento in scena. Un personaggio vicino al teatro francese (così come quello creato dal padre) ma ribaltato un ventennio dopo.
La Sua compagna si chiama TeatrAmando (quasi per sottolineare l’amore per il teatro). Questo nome è stato inventato da Lei?
TeatrAmando (con la A racchiusa nel mezzo in maiuscolo) è il nome che unisce la passione di una vita ed il luogo dove essa si manifesta,la passione che muove ogni cosa. Il nome della compagnia è stato scelto da Tiziana Postiglione che da sempre mi coadiuva in questo progetto. Credo fermamente che la collaborazione sia fondamentale in tutto,anche nelle piccole cose,sposare idee insieme è la ricetta vincente a qualunque latitudine,dal lavoro come negli hobbies. Anche soltanto delegare a terze persone la scelta di una cosa che può apparire stupida come la scelta di un nome per una compagnia teatrale concede alle persone stesse quel senso di Appartenenza affinche ci si senta parte integrante della causa.
Cosa pensa del teatro dei nostri giorni?
Bisogna fare un distinguo. Il teatro scarpettiano non ha più tanti riferimenti tra i professionisti a Napoli. Questo per un motivo di costi…Mettere in scena Scarpetta significa esporsi a spese notevoli,la ricercatezza dei costumi e delle scene significa soldi. Questo tipo di rappresentazioni poi catapulta lo spettatore in un mondo che sopravvive ad un filo sottilissimo,muovendosi su basi antiche poco conosciute per le nuove generazioni. Fa sorridere ed il suo divertimento è basato su una forma recitativa che affonda le radici nell’equivoco leggero. E’ un teatro fatto di colori,può piacere ma anche no,è quindi rappresentato principalmente da amatoriali. E’ difficile,costa tempo di preparazione. Dietro di lui vive un mondo fatto di ricerca e di tantissimo lavoro ( i professionisti,di solito,amano andare in scena alla velocità della luce).
Cosa rappresenta per Lei l’idea del teatro amatoriale?
Il teatro è divertimento,chi lo fa per professione ha tutta la mia sanissima invidia,ed il teatro amatoriale deve essere un divertimento doppio. Chi fa teatro amatoriale penalizza famiglie,dedica tempo:si prova dopo il lavoro,a volte fino a tardi,e si torna a casa stanchissimi.Si deve andare oltre il proprio limite e alle volte noi stessi ci stupiamo di quanto siamo stati capaci di superarlo questo limite…La gente paga comunque per assistere ai nostri spettacoli,e devi essere pronto.Quindi il confine tra amatoriale,inteso come capacità di gestire un’emozione incredibile e risultare credibile vestendosi in panni non abituali,e professionistico laddove quella capacità devi acquisirla con il “lavoro”,è sottile.Se non si è pronti ad essere Peter Pan,vedendo il mondo con gli occhi dell’incanto,non si può salire sul palco.
Che dire,Stefano Iaconis,grande attore amatoriale, ci ha mostrato una gentilezza senza confini nel rispondere celermente alle mie domande,gentilezza che lo caratterizza da sempre. Ho avuto modo di poterlo conoscere dal vivo in occasione del suo ultimo spettacolo presso il Teatro Il Piccolo (Doje gocce d’acqua di Vincenzo Scarpetta),dimostrando una professionalità senza pari.
Augurandomi che l’emergenza covid19 termini al più presto invito i nostri lettori a seguire la compagna TeatrAmando e a partecipare al suo prossimo spettacolo.