Il pluripremiato e geniale Kazuo Umezz, noto soprattutto per le sue indimenticabili opere horror, torna in Italia con BAPTISM. Si tratta probabilmente della sua pubblicazione più memorabile, folle e scioccante. Diviso in tre volumi, la serie, facente parte della collana UMEZZ COLLECTION arriva grazie a StarComics.
Umezz, all’anagrafe Kazuo Umezu, nasce a Koya, nella prefettura di Wakayama, il 3 settembre 1936. Ancora studente, debutta come fumettista nel 1955 con la sua opera prima: Mori no Kyodai. Nel 1962 si trasferisce a Tokyo specializzandosi in manga horror, realizzando opere di notevole successo come Hebi Shojo (1966), Cat Eyed Boy (1967) e Orochi (1969). La consacrazione ad autentica icona del genere arriva grazie all’inquietante Senrei nel 1974 e al terrificante Aula alla deriva del 1975, con cui ottiene il primo posto al 20° Shogakukan Manga Award. Ma Kazuo Umezz è un personaggio Troppo eclettico per limitare la sua creatività al solo genere horror, infatti riesce a raggiungere un notevole successo anche cimentandosi in altri generi, come nel caso della commedia Makoto-chan (1976) o della parabola drammatico/fantascientifica di Io sono Shingo (1982), che gli vale il prestigioso Premio al Patrimonio al Festival di Angoulême 2018. Oltre che fumettista, Umezz è anche cantautore, attore, personaggio televisivo e, dal 2014, regista.
E’ sorprendente scoprire che un autore dell’importanza di Kazuo Umezz sia stato “scoperto così tardi in Occidente. Addirittura in Italia abbiamo dovuto attendere il 2017 per avere una sua opera tradotta. La sorpresa è proporzionale all’impatto che il poliedrico artista ha avuto sulla storia del fumetto in Giappone da quando a cavallo degli anni ‘60 e ‘70 portò all’attenzione del grande pubblico storie di stampo orrorifico con un approccio adulto, con particolare focus sull’approfondimento psicologico dei suoi personaggi.
Pubblicato sulla rivista Shōcomi tra il 1974 e il 1976 Baptism, è tra le opere più rappresentative per quanto concerne disegno e tematiche.
Baptism possiede una storia macabra e disturbante, in cui la componente psicologica occupa una grande importanza, insieme al tema della maternità. L’eccessiva fissazione per la perfezione e la giovinezza della ex stella del cinema Izumi Wakakusa sfocerà in comportamenti deliranti e morbosi, che segneranno il suo destino e quello della malcapitata figlia Sakura, vittima di eccessive attenzioni che nascondono un inquietante e incredibile segreto.
In quest’opera ricorre, così come in altre produzioni, la centralità delle figure femminili. Se ad inizio carriera queste erano calate in un contesto comico/sentimentale tipico degli shōjo, con le opere successive Umezz adattò tutto in chiave horror, storie dove amore e sentimenti lasciarono il passo a violenza e sopraffazione. Un ribaltamento che riguardò innanzitutto il ruolo della donna, che in Occidente stava andando incontro a una progressiva emancipazione, ma che in Giappone era ancora molto legato alla gestione della famiglia e dei figli. Un’opera che esalta la valenza negativa della “madre” che diventa terribile, che non protegge ma maltratta fino ad arrivare a uccidere la propria figlia.
Per quel che riguarda il lato “tecnico” la caratterizzazione dei personaggi può risultare oggi un po’ datata: lo stile è quello degli shōjo degli anni ’60. Umezz tende a spiazzare il lettore con grande maestria grafica aiutandosi con un bianco e nero che risalta molto le ombre e gli spazi chiusi rendendo le tavole per certi versi claustrofobiche. Spesso l’autore indulge sui volti delle protagoniste comunicando, l’incubo o la ferocia che sta vivendo. Presenti anche delle tavole a colori dove Umezz si affida colori dai toni ‘acidi’ per restituire l’atmosfera malata e perversa del racconto, esaltando i momenti chiave più raccapriccianti.
Umezz in Baptism mette a nudo con cinismo la natura egoistica dell’uomo, perché il vero orrore non è nella violenza di un corpo mutilato o un dettaglio macabro, ma è nella totale assenza di empatia di una madre capace di anteporre la propria felicità alla vita della figlia.
Per le altre informazioni relative all’opera potete consultare la pagina che StarComics dedica all’Opera.