La settimana scorsa è cominciata a Salerno una mostra interamente dedicata ai fumetti Marvel, che andrà avanti fino al 7 agosto. Noi di Senza Linea ve ne avevamo già parlato qui. Ieri, venerdì 8 luglio, un’intera settimana dopo l’ inaugurazione, la mia anima nerd riesce finalmente a prevalere sulla mia parte responsabile (in fondo non ci è voluto tantissimo); così alle 7 di sera mollo i miei numerosissimi impegni (liberissimi di non crederci…), recupero un amico idoneo all’operazione, e insieme prendiamo di corsa il primo treno.
Dopo un breve viaggio in treno, l’arrivo in stazione ci strappa al fresco abbraccio dell’aria condizionata generosamente offerta da Trenitalia. Ma senza scoraggiarci affrontiamo il caldo torrido e le formiche volanti impazzite, e in 10 minuti di camminata veloce, nonostante il mio senso dell’orientamento, riusciamo a trovare Palazzo Fruscione, la sede della mostra. Riconosciamo il posto per una serie di sottilissimi segnali, che solo un vero esperto di fumetti avrebbe potuto cogliere. Ma principalmente perché nella piazzetta antistante l’ingresso Lorenzo Ruggiero, disegnatore della Marvel e insegnante alla Scuola Internazionale di Comics a Napoli, sta tenendo una conferenza a tema “Super Eroi Marvel”, con tanto di Thor e Cap sullo sfondino. Purtroppo il tempo stringe, quindi un po a malincuore ci affrettiamo alla biglietteria, unendoci al gruppo dei visitatori.
La mostra è suddivisa nei tre piani del palazzo, e ripercorre l’evoluzione della casa delle Idee attraverso gli stili dei suoi storici disegnatori, a partire dalla così detta età dell’oro del fumetto americano (fra gli anni ’40 e ’60), alle produzioni più recenti. Tanto che alcune tavole sono addirittura presenti in anteprima, venendo pubblicate in America solo la prossima settimana, e che l’ultimo piano è in gran parte dedicato alla “Italian Invasion” Marvel.
Sebbene la mostra sia promossa dal Comicon, a farci da guida è Pino Cuozzo, grande appassionato di fumetti e blogger, che potete leggere sulla sua pagina cupofpino.blogspot.it.
In poco più di un’ora, insieme al resto della comitiva ripercorriamo un sentiero lastricato di tavole originali di Jack Kirby e Steve Ditko. Riscopriamo il talento naturale di un Gene Colan in bianco e nero, non soffocato dagli aggressivi colori dell’epoca. Apprendiamo della la follia di Bill Sinkievicz, che in una tavola aveva riprodotto la traiettoria dei proiettili, tagliando materialmente il foglio con un taglierino. C’è un aneddoto per ogni tavola, una curiosità per ogni autore…
Da (circa) trent’enne, che ha cominciato il suo percorso iniziatico nella nobile arte della nerderia negli anni ’90, provo una strana sensazione di fronte alle tavole di quegli anni: i muscoli steroidei, i colli taurini, gli occhi ciechi di una rabbia tanto estrema quanto immotivata. E poi l’ipertrofismo di corazze, cinture e armi… Dalle mura di palazzo Fruscione esplode quella cafonaggine artistica che trovò in Rob Liefield il suo più noto ed esagerato (ma non più talentuoso) esemplare. Quelle tavole mi danno una strana sensazione dicevo, come di casa perduta per sempre; perché per quanto pacchianamente esagerate, non posso dimenticare che fu in quel clima che imparai a leggere fumetti. Fortuna che il ricercato barocchismo di Todd McFarlane, e delle sue ragnatele-spaghetti, riabilita almeno in parte quegli strani anni, gonfissimi, corazzatissimi ed incazzatissimi anni…
Nel clima di convivialità che ormai si è creato, per altro apprendo da un musicista lì presente, che proprio in quel periodo un cantante Metal si faceva chiamare Thor, presentandosi ai concerti vestito come lui. Nel frattempo, tavole alla mano – anzi al muro – il Thor Marvel si vestiva esattamente come un’icona Metal…
Il tour prosegue fra discussioni su Neal Cassady e Frank Cho, passando per altri gustosi aneddoti storici risalenti ai tempi in cui gli americani bevevano 6 bottiglie di latte per famiglia al giorno, nella convinzione che una doccia di proteina li avrebbe fatti diventare grandi e forti. E Stan Lee e Sergio Bonelli, ai due capi dell’Atlantico e senza essersi mai incontrati, avevano avuto quasi contemporaneamente la stessa idea…
La visita si conclude di fronte alle tavole firmate dai disegnatori italiani che da qualche tempo hanno conquistato l’America: Camuncoli, Ruggiero, Bianchi, Fiorentino, Dell’Otto e tanti altri. In anteprima fra l’altro, le tavole del prossimo Old Man Logan sceneggiato da Jeff Lemire, firmate da Andrea Sorrentino e ancora in edita anche negli USA.
La promessa è di ritornare, tanto più che ogni venerdì è previsto un incontro di approfondimento con un diverso autore Marvel italiano.
Nel frattempo il tuffo nei ricordi è terminato: si torna (con un certo grado di approssimazione) a lavorare.