Come in molte altre zone d’ Italia il calcio era arrivato a Napoli grazie ai marinai inglesi. Nel primo ventennio del secolo il calcio si era diffuso a macchia d’olio in tutta la regione, fiorirono una serie di clubs, tra i quali si distinsero il Naples, l’Internazionale del britannico William Phots e, soprattutto, il Savoia di Torre Annunziata, squadra che, per buona parte degli anni ’20, fu una vera e propria stella del calcio centromeridionale, tanto da arrivare a disputare una finale nazionale per il titolo.
A mettere ordine tra queste miriade di piccole società su l’imprenditore di origini ebraiche Giorgio Ascarelli presidente del Foot-Ball Club Internazionale-Naples, che il 1º agosto 1926 fondò l’Associazione Calcio Napoli, diventandone il presidente.
L’Associazione Calcio Napoli, che diverrà SSC Napoli solamente nel 1964, nacque dalla fusione del Naples Foot-Ball Club e dell’Unione Sportiva Internazionale Napoli. Il 3 agosto la nuova squadra del Napoli ottenne l’affiliazione al Direttorio Divisioni Superiori , come unico club del Centro-Sud insieme ai alle square romane dell’ Alba Audace e della Fortitudo Pro Roma.
Il club esordì in campionato nella Divisione Nazionale 1926-1927, retrocedendo per ben due volte in seconda divisione, venendo però salvata dalla Figc con due ripescaggi atti a premiare la società partenopea per gli sforzi effettuati nei primi difficili anni di vita.
Ascarelli, già vice sindaco di Napoli per la zona Mercato e titolare di una grande industria di tessuti fondata nel 1879, era un grande appassionato di arte e di sport. Da ricordare che fu anche tra i fondatori del Real Circolo Canottieri Italia.
Nel 1929 commissionò, a proprie spese, la costruzione di un nuovo campo sportivo nei pressi della Ferrovia. Lo stadio fu inaugurato nel 1930 e prese il nome di Vesuvio. Quando, pochi mesi dopo, l’imprenditore morì a causa di una peritonite fulminante, i tifosi decisero di dedicargli lo stadio e chiamarlo appunto Ascarelli.
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