Nel luglio del 1993 l’allora Presidente del Consiglio Carlo Azeglio Ciampi, tornado da Tokyo comunicò ai giornalisti la notizia che sarebbe stata l’Italia ad ospitare l’ anno successivo il vertice e che la città designata ad ospitare i sette capi di stato sarebbe stata Napoli.
La dichiarazione di Ciampi destò molti dubbi nell’opinione pubblica dato che la nostra città in quel periodo viveva un periodo difficile: Tangentopoli, la delinquenza ed il degrado della città erano infatti un pessimo biglietto da visita, il Presidente del Consiglio, grande estimatore della città, non si fece
intimorire da tutti i possibili ostacoli ed affidò tutta la macchina organizzativa all’allora Prefetto di Napoli Umberto Improta, che assunse l’incarico con entusiasmo.
I primi mesi trascorsero tra riunioni e sopralluoghi ma anche prendendo contatti con le imprese che poi avrebbero eseguiti i lavori di riqualificazione della città. nei primi giorni di marzo 1994, la città divenne un cantiere. Tra i primi ad iniziare i lavori furono gli alberghi del lungomare, furono tinteggiati tutti i principali edifici pubblici e tutti i palazzi storici delle principali strade, fu sistemato il manto stradale di molte strade, venne ristrutturata l’intera Galleria Umberto I, ridonandole il suo originario decoro, così come tunnel della Vittoria .
La Villa Comunale ebbe unanuova pavimentazione del vialone centrale, che sarebbe servita per far fare nei migliori dei modi jogging al presidente Clinton durante il suo soggiorno a Napoli. Tutte le bellissime fontane che si trovano nel parco, dopo tanti anni, tornarono a zampillare nuovamente,
furono piantati anche diversi alberi. In via Caracciolo venne abbattuto il rudere abbandonato che sarebbe dovuta essere la nuova Casina dei Fiori ed in quello spazio venne creata un’appendice della villa separata dal viale Dohrn. Anche le altre fontane monumentale della città furono riattivate, in particolare quella di piazza Trieste e Trento.
Si dice che il Prefetto Improta si recasse con la moglie di notte in giro per controllare l’avanzamento dei lavori. In piazza del Plebiscito venne chiuso l’ enorme cantiere nel quale sarebbe dovuta sorgere una stazione del tram sprint. Furono inoltre pitturate le facciate del Palazzo della Prefettura e quella di Palazzo Salerno, sede del comando militare.
Anche la storica facciata di Palazzo Reale ebbe il suo maquillage, ripulito degnamente il porticato della Basilica alla quale fu anche riattivata la vecchia illuminazione delle tre cupole. La grande piazza fu completamente ripavimentata con basolato di pietra lavica mentre la parte centrale fu ricoperta dai sanpietrini.
Quando tutto il restyling della piazza fu ultimato, il sindaco Bassolino firmò l’ordinanza di chiusura al traffico. Napoli nei tre giorni che andarono dall’otto al dieci luglio, si presentò con un’immagine bellissima da cartolina patinata. I filmati che venivano trasmessi dalle Tv erano magnifici e sembrava che la città avesse deciso di adottare un nuovo corso della sua millenaria storia.
La città venne riscoperta da tantissimi turisti ma anche da molti napoletani, che non conoscevano tante bellezze della loro città come gli illustri ospiti che rimasero incantati dall’ospitalità e dalla bellezza di Napoli.
E voi? Cosa ricordate di quell’evento?