In una caldissima serata di inizio estate di 23 anni fa, la leggendaria rock band irlandese sbarca all’ombra del Vesuvio con un memorabile concerto allo stadio San Paolo di Napoli. Il tour fu organizzato in supporto agli album Achtung Baby e Zooropa. La tournée è stata definita dalla rivista Q “il rock tour più spettacolare della storia”. In totale si tennero 157 concerti per quasi 5 milioni e mezzo di spettatori complessivi.
Fu il primo grande concerto multimediale: pieno di tecnologia, installazioni, e performance più o meno estemporanee. Un evento che anticipò di molti anni i social network e internet. Molti ricorderanno il cantante Bono Vox nei bizzarri panni del diabolico alter-ego Mac Phisto mentre, telefono alla mano, chiamò il carcere di Poggioreale venendo poi liquidato dal centralinista con un “Fatt’ a’galera guagliò!”
La struttura del palco era imponente: La parte principale era larga circa 75 metri e alta quasi 25. Un “B-stage” più piccolo era invece situato tra il pubblico e collegato al palco principale da una passerella lunga circa 45 metri. Il palco era composto da 4 mega schermi, 36 monitor e 11 Trabant (auto cult prodotte nell’ ex Germania Est) sospese in alto che contribuivano all’illuminazione.
Il concerto fu aperto da un allora “sconosciuto” Luciano Ligabue e dal gruppo dei Velvet Underground che si esibirono con il leggendario Lou Reed. Furono eseguiti, 23 pezzi, tra cui le storiche “One“, “Sunday Bloody Sunday“, “Where The Streets Have No Name” e “Pride“, una notte indimenticabile per gli oltre 70.000 appassionati accorsi a Fuorigrotta.