Giovedì, nella serata dedicata alle cover del Festival di Sanremo, Piero Pelù, con un’interpretazione carica e travolgente di “Cuore Matto”, ha reso omaggio a una delle colonne storiche della kermesse musicale più importante d’Italia. Ci riferiamo, chiaramente, a Little Tony che, in queste giornate sanremesi, dedicate alla canzone italiana, e nella data della sua nascita, è per noi un piacere e un dovere ricordare. Era il 9 febbraio del 1941 quando, infatti, a Tivoli venne al mondo, da genitori sammarinesi e circondato da musicisti, l’Elvis Presley italiano, così definito, oltre che per l’anima rock, per la sua immagine e il suo stile simile al divo americano. Non a caso, fu lo stesso cantante sammarinese a rendere tributo all’idolo statunitense, sua guida e maestro – sebbene non l’abbia mai incontrato dal vivo – con l’album “Tony canta Elvis”.
Antonio Ciacci (questo il suo vero nome) iniziò a esibirsi in balere e teatri d’avanspettacolo, fino a quando, nel 1958, venne notato da Jack Good, impresario inglese, il quale lo convinse a recarsi, insieme ai suoi fratelli, in Inghilterra, dove diedero appunto vita ai “Little Tony and his Brothers”. Oltremanica, inevitabilmente, il musicista si lasciò contagiare dallo spirito del Rock’n’roll, cifra essenziale della sua espressione artistica.
In quegli anni, egli incise moltissimi 45 giri, dei quali possiamo ricordare “Lucille”, “Johnny B.Good” e “Shake Rattle And Roll”, con brani celebri che furono ripresi pure come colonne sonore per noti film.
Rientrato in Italia, nel 1961, insieme ad Adriano Celentano, Little Tony partecipò per la prima volta al Festival di Sanremo, con la canzone “24 mila baci”, la quale si classificò seconda. L’anno successivo, per lui arrivò la vera e propria consacrazione grazie a “Il ragazzo col ciuffo” e, sempre nel 1962, partecipò al Cantagiro con “So che mi ami ancora”, alla quale fece seguire, nel ’63, “Se insieme ad un altro ti vedrò“. Il successo, al Cantagiro, però, arrivò nel 1966, con la canzone “Riderà”, la quale ebbe un riscontro di pubblico enorme insieme a “Cuore Matto”, che, invece, presentò a Sanremo. Come sappiamo, quest’ultimo brano vendette tantissimo, rimanendo primo in classifica per dodici settimane consecutive, e portò il cantante alla ribalta internazionale, tra Europa e America Latina.
Nel 1965, egli partecipò al Festival con “Bada Bambina” mentre nel ’68, per la quarta volta, con “Un uomo piange solo per amore”. Lo stesso anno, incise “Lacrime” e “La donna di picche”. Successivamente, il musicista fondò la “Little Records”, etichetta con la quale pubblicò “E diceva che amava me/Nostalgia”. Nel 1970, poi, insieme a Party Pravo, sul palco dell’Ariston presentò “La spada nel cuore”, mentre nel 1974 portò “Cavalli bianchi”.
Negli anni ’80, Little Tony formò il gruppo “I Robot”, insieme a Bobby Solo e Rosanna Fratello. A partire dagli anni ’90, il cantante, invece, si dedicò principalmente alla tv, come ospite in molte trasmissioni, in primis Domenica In. Il suo ritorno nella “città dei fiori” fu nel 2003 insieme a Bobby Solo, con il brano “Non si cresce mai”. Del 2008, invece, fu la sua ultima volta all’Ariston, con “Non finisce qui”.
Come purtroppo sappiamo, Little Tony si spense a Roma il 27 maggio 2013; ma la sua voce e i suoi successi non smetteranno mai di battere in sincrono con il suo “Cuore Matto”.