“Chopin non mette la sua soddisfazione nel fatto che le sue mani siano applaudite per la loro abile virtuosità da altre mani. Aspira ad un più bel successo. Le sue mani sono le fedeli serve della sua anima. E la sua anima è applaudita da gente che non ascolta solo con le orecchie, ma con l’anima. Perciò è il preferito da quella società eletta che cerca nella musica le più alte gioie dello spirito. I suoi successi sono di natura aristocratica. La sua gioia è come profumata dalle lodi della buona società. È la distinzione della sua stessa persona.”
Con queste parole, il poeta tedesco Heinrich Heine descrisse il genio di Chopin, che il successo universale come compositore, nonché la sua associazione con l’insurrezione politica, oltre che la sua vita sentimentale, hanno reso un vero e proprio mito del romanticismo. Ebbene, era proprio il 17 ottobre del 1849, quando il “poeta del pianoforte” – come venne spesso definito – morì a Parigi, malato di tubercolosi.
Fryderyk Franciszek Chopin, anche noto con il nome francesizzato di Frédéric François Chopin, nacque a Żelazowa Wola, vicino Varsavia, in Polonia, il 22 febbraio 1810 e rivelò subito eccezionali doti musicali che gli permisero di esibirsi in concerti e di comporre i suoi primi lavori già all’età di otto anni. Dal 1828, egli incominciò a viaggiare, a Berlino, Vienna e soprattutto Parigi, dove ebbe la possibilità di conoscere e apprezzare famosi musicisti quali Berlioz, Rossini e Liszt. Le attività di insegnante e soprattutto di compositore e pianista, a cui si dedicò per tutta la vita, lo resero famoso in tutta Europa, portandolo a distinguersi in numerosi concerti di grande successo. Chopin fu in amicizia con Franz Liszt e fu ammirato da molti dei suoi contemporanei, tra cui Robert Schumann. Molto intircata, poi, fu la sua vita sentimentale: dopo il fallimento della relazione con Maria Wodzińska, che durò tra il 1835 e il 1837, egli intraprese un rapporto spesso controverso con la scrittrice francese George Sand. Un breve ed infelice soggiorno a Maiorca con la Sand, avvenuto tra il 1838 e il 1839, coincise con uno dei suoi periodi più produttivi per quanto riguarda la composizione. Nei suoi ultimi anni, il musicista fu invece sostenuto finanziariamente dalla sua mecenate Jane Stirling.
Durante gli ultimi diciotto anni della sua vita, egli si esibì pubblicamente solo trenta volte, preferendo l’atmosfera più intima dei salotti e nel 1848 tenne il suo ultimo concerto pubblico. La sua salute ebbe infatti un grave tracollo che lo costrinse ad abbandonare l’attività concertistica e a stabilirsi definitivamente a Parigi, dove, per l’appunto, venne a mancare nel 1849. Il compositore ebbe grandiose onoranze funebri e fu sepolto nella capitale francese, accanto a Bellini e Cherubini. Il suo cuore, invece, fu portato in Polonia, nella chiesa di Santa Croce a Varsavia.
La sua produzione musicale è costituita quasi esclusivamente da pezzi brevi per pianoforte. Molte sue composizioni, come le mazurche e le polacche, sono pervase da ritmi e melodie tipiche della musica popolare della sua patria lontana; altre, come i preludi e i notturni, hanno un carattere più intimo e personale. Famosi sono anche gli studi e i valzer (sempre per pianoforte) e i due concerti per pianoforte e orchestra.