“Senza aver visto la Cappella Sistina non è possibile formare un’idea completa di ciò che un uomo è capace di raggiungere.” (Johann Wolfgang von Goethe)
Il 15 agosto del 1483, Papa Sisto IV inaugurò la Cappella Sistina, consacrandola, con una messa, a Maria Assunta in Cielo – che, appunto, ogni anno, si festeggia proprio in questa data -. L’opera iniziata nel 1475 su progetto di Baccio Pontelli e realizzata da Giovannino de’ Dolci, è la principale cappella del Palazzo Apostolico della Città del Vaticano, dove si trova la residenza ufficiale del Papa, nonché uno dei più famosi tesori culturali e artistici della Città del Vaticano, inclusa nel percorso dei Musei Vaticani. Il suo nome proviene, non a caso, dallo stesso Papa Sisto IV, il quale ordinò il suo restauro tra il 1473 e il 1481. Fu proprio durante il suo pontificato, in aggiunta, che venne chiamato un gruppo di pittori rinascimentali a eseguire decorazioni sulle pareti della struttura, tra questi, senza dubbio, da menzionare sono grandi maestri della metà del Quattrocento, quali Sandro Botticelli, Pietro Perugino, Pinturicchio, Domenico Ghirlandaio, Cosimo Rosselli e Luca Signorelli. Furono fatte due serie di pannelli d’affresco, uno sulla vita di Mosè a sinistra dell’altare e un altro sulla vita di Gesù Cristo a destra. Questi pannelli erano accompagnati da ritratti dei papi che avevano governato la Chiesa fino ad allora.
Su ordine di papa Giulio II, nipote di Sisto IV, successivamente, come sappiamo, Michelangelo Buonarroti decorò la volta della cappella; tutti gli affreschi del soffitto sono, infatti, opera di questo brillante artista che ha avuto bisogno di quattro anni per completarli, dal 1508 al 1512. Fra le immagini più affascinanti degli affreschi vi sono le storie della genesi, che occupano la parte centrale, dall’Ebbrezza di Noè alla Separazione della Luce dalle Tenebre; ma la Creazione di Adamo è, senza dubbio, l’immagine più conosciuta della cappella, la quale si trova nella parte centrale della volta e raffigura il passo della Genesi in cui Dio dà la vita ad Adamo. Anni dopo, tra il 1536 e il 1541, lo stesso Michelangelo dipinse, poi, nel muro dell’altare, per i papi Clemente VII e Pablo III, il famosissimo Giudizio Universale, affresco di grandi dimensioni che illustra quanto narrato nel libro dell’Apocalisse di Giovanni. Inizialmente, l’artista respinse la commissione di decorare la cappella, considerandolo un lavoro troppo impegnativo (addirittura aveva dei sospetti di essere stato raccomandato dai suoi rivali per vederlo fallire) ma, una volta concluso, la qualità e la portata del suo genio furono tali che, a più di 500 anni di distanza, i suoi affreschi, con la loro straordinaria complessità iconografica, sono considerati uno dei migliori lavori della storia della pittura e continuano ad attirare un numero enorme di visitatori ogni anno.
Attualmente, dal 1870, la Cappella Sistina è nota pure come la sede del conclave, ovvero l’incontro in cui il Collegio dei Cardinali sceglie un nuovo papa.