Il 23 maggio di ventisette anni fa è avvenuta la terribile “strage di Capaci”, un evento che ha sconvolto l’Italia intera. Anno 1992, Palermo, ore 17:58 di un caldo sabato di maggio. In città si sentivano le sirene e il rumore degli elicotteri, nelle case ci si interrogava su cosa potesse essere successo e le trasmissioni tv venivano interrotte per edizioni straordinarie del telegiornale in cui si parlava di “attentato”. Il Giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e i tre uomini della sua scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, erano appena stati uccisi da un ordigno esplosivo messo dalla mafia.
L’uccisione fu decisa dopo una serie di riunioni della “cupola”, l’organismo che raggruppava i capi delle principali famiglie mafiose, allora capitanate dal boss Totò Riina.
Il giudice Falcone stava tornando da Roma perché, all’epoca, era direttore generale degli Affari Penali del Ministero della Giustizia. Gli investigatori ritengono che la mafia lo abbia fatto seguire sia alla partenza da Ciampino che al suo arrivo a Punta Raisi, in modo da aggiornare l’artificiere sulle posizioni in avvicinamento al luogo prescelto per la strage. Ad azionare il telecomando che innescò l’esplosione fu Giovanni Brusca, l’uomo che uccise e sciolse nell’acido il piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio di un pentito. Oggi, nel luogo in cui fu premuto quel pulsante, c’è una casina bianca sulle cui mura campeggia una scritta in blu: “No alla mafia”.
Questo tragico evento è stato ricordato in molti film. Tra i principali vi è quello intitolato “Giovanni Falcone” del 1993 diretto da Giuseppe Ferrara.
La pellicola narra degli ultimi anni di lavoro del giudice e delle sue lotte contro la mafia fino al giorno della terribile strage. Il cast, di tutto rispetto, vede Michele Placido nei panni di Falcone e Anna Bonaiuto in quelli della moglie, senza dimenticare Giancarlo Giannini che interpreta Paolo Borsellino e che per questo ruolo ha ricevuto una nomination ai David di Donatello.
Altro lungometraggio che tratta di questo accaduto è “Vi perdono ma inginocchiatevi”, film TV trasmesso per la prima volta da LA7 il 18 maggio 2012 in occasione del ventennale della strage di Capaci. Il film narra la vita dei tre poliziotti della scorta del giudice Falcone e dei loro familiari, fino alla drammatica fine che tutti conosciamo. Il titolo deriva da una frase dell’accorato discorso di Maria Rosaria Schifani, vedova di Vito Schifani, pronunciato durante i funerali successivi alla strage.
L’attentato viene citato anche nel film “Il divo” di Paolo Sorrentino e in “La mafia uccide solo d’estate” di Pif, inoltre è parte della trama di 1992, la serie televisiva di Stefano Accorsi.