A tutti noi è capitato di acquistare un animale, spesso travolti dall’onda emozionale, dall’inesperienza o da un capriccio; personalmente, con il senno di poi e con l’esperienza, è una scelta che non ripeterei: per ogni animale acquistato ci sono milioni di cessioni ed abbandoni che vengono ignorati, quindi spero che questo sia uno spunto di riflessione, anche per tanti colleghi commercianti.
- Garanzie: quando acquisti un animale in un negozio spesso ti vengono date informazioni approssimative circa la provenienza, l’età, il sesso e la corretta gestione (basti pensare ai conigli ed a tutti quei negozi che li danno omaggio con una gabbia o che inventano il sesso perché difficilmente leggibile in tenera età). Un’associazione o un ente sicuramente si è rivolto ad un veterinario e agli ex proprietari (ove possibile) e saprà tutto ciò che concerne l’animale.
- È una “tratta” con tanto di “deportazioni”: Per guadagnare su un animale l’unica soluzione è acquistarlo a minor prezzo possibile e spendere meno possibile per il mantenimento! Inoltre le persone sono portate ad acquistare animali “piccoli e teneri” quindi tolti il prima possibile alla madre… con i conseguenti problemi caratteriali e fisici dell’accrescimento
- Perché non sempre si vigila su determinate situazioni: Se gli enti di controllo garantissero REALMENTE il benessere animale, probabilmente molti negozi pieni di esemplari esotici privi di certificazione o di animali in condizioni di salute discutibile ecc. non sarebbero ancora aperti!
- Perché dal negozio non si “salva”: <<Era in pessime condizioni, non potevo lasciarlo li, l’ho comprato>>, <<ho convinto il negoziante a darmelo ad un prezzo basso>>… e domani? Quel posto vuoto da chi verrà occupato? I negozianti giocano sul fattore emozionale per guadagnare su qualcosa che pensano di non vendere.. non acquistare quel soggetto particolare è un danno economico per il negoziante e magari un incentivo al desistere dalla vendita.
- Per le conseguenze future: anche poche settimane con alimentazione sbagliata o in una gabbia piccola, magari con delle grate o una lettiera non idonea, in un contesto promiscuo e ha conseguenze e ripercussioni a vita sia dal punto di vista caratteriale che fisico.
- Moralmente è scorretto: che prezzo ha la vita, si può quantificarne il costo di un essere vivente? Comprereste mai, per assurdo un bambino?
- Non siamo “razzisti”: i negozi privilegiano le mode del momento, ma l’adozione è un atto d’amore e non deve essere dettata da caratteristiche estetiche, quanto più di compatibilità del sistema famiglia con quel determinato soggetto.
- Un negoziante non è un esperto del benessere animale: potrebbe in alcuni eccezionali casi essere un appassionato, ma certo non può essere un tuttologo; ad esempio perché dovrei consigliare un alimentazione che va contro il mio interesse economico ma a pro della salute dell’animale?
- Motivazione: vi è mai capitato di raggiungere subito un obiettivo e quindi perderne interesse? Per decidere di condividere la propria vita con un compagno a 4 zampe ci vuole un’altissima motivazione, la stessa che ci spingerà ad accudirlo anche in momenti di rabbia, noia, debolezza ecc. I volontari testano queste caratteristiche prima di affidare un animale proprio per evitare che venga poi nuovamente ceduto.
- Non bisogna avere fretta: spesso sentiamo dire (anche con una certa spocchia) “vabbè se non me lo volete dare me lo vado a comprare, se devo aspettare tanto”, non si tratta del capriccio o del gioco, dell’avere tutto e subito, ma di una vita che dipenderà da noi, per la quale si deve e si può aspettare!Quindi se volete quella razza di quella specie fate una scelta intelligente: rivolgetevi ai Rescue o acquistate in un allevamento d’eccellenza, ma in quel caso non badate a spese!