I film con protagoniste femminili, sia nei casi di film realizzati con meno di 10 milioni di dollari che di film per cui sono stati investiti 100 milioni di dollari o più, hanno avuto degli incassi significativamente maggiori rispetto alla media dei film con protagonisti maschili.
Questo è l’esito di uno studio condotto da Creative Artists Agency (agenzia di Los Angeles che rappresenta i più grandi artisti), insieme con Shift7 (azienda guidata dall’ex direttore tecnico dell’amministrazione Obama: Megan Smith) e un gruppo di lavoro dell’associazione Time’s Up che si occupa di aumentare la presenza delle donne sul grande schermo e di migliorare il modo in cui esse vengono rappresentate.
Nel 2017 solo un quarto dei film avevano un protagonista donna, eppure “la percezione che storie femminili non facciano fare buoni affari è falsa” dicono dalla Creative Artists Agency, anzi, questa nuova ricerca dimostra che “le donne sono una risorsa”.
La ricerca, riportata dal sito Deadline, è stata effettuata su 350 film distribuiti negli States tra gennaio 2014 e dicembre 2017. Ben 105 di essi avevano nomi femminili elencati per primi nelle locandine, comunicati stampa o nei titoli di coda dei distributori. In ciascuna fascia in cui erano stati suddivisi i film, in base al budget di produzione, i risultati migliori li avevano le storie con protagoniste donne: Tartarughe Ninja del 2014 con Megan Fox, Trolls con Anna Kendrick, Oceania con Auli’i Cravalho, Inside Out con Amy Poehler e Wonder Woman con Gal Gadot sono i film andati meglio al botteghino. Wonder Woman è stato, nel 2016, il primo film realizzato sull’eroina della Dc Comics, quello che ha segnato un incasso record di 850 milioni di dollari nel mondo trasformando la regista Patty Jenkins nella donna dietro la macchina da presa più pagata di sempre. Quello del 2016 è stato un enorme successo per la Dc, che ha dimostrato quanto il pubblico stesse aspettando di vedere un film che riconoscesse il potere alle donne e per questo la Marvel, di risposta, ha deciso di lanciare la sua super-donna, Captain Marvel, interpretata da Brie Larson.
Un altro dato interessante che viene enunciato nello studio è che alcuni film di enorme successo sono stati presentati a livello promozionale come aventi un uomo nel ruolo di protagonista più importante, nonostante spesso il pubblico ritenga che al centro della vicenda vi sia in realtà un altro personaggio di sesso femminile. Per esempio Studio System, un database del cinema, elenca Harrison Ford come il protagonista di Star Wars: Il risveglio della Forza, e Mark Hamill in Star Wars: Gli Ultimi Jedi, nonostante per il pubblico la vera protagonista sia in entrambi Daisy Ridley.
La ricerca si è occupata anche di valutare la performance dei film che passano il cosiddetto Bechdel Test: uno strumento che misura la rappresentazione delle donne al cinema, in televisione e nelle altre forme di finzione artistica. Uno dei criteri che viene valutato da questo test è il tipo di discorsi che avvengono tra donne in un film, per esempio se i personaggi femminili si trovino a parlare di argomenti che siano diversi dall’ esprimere opinioni sugli uomini. I film che hanno superato questo test hanno dimostrato di aver avuto più successo di quelli che invece non lo hanno passato. Altro dato significativo è che dal 2012 tutti i film che hanno superato la soglia di un miliardo di dollari di incasso globale erano film che avevano superato anche il Bechdel test.
Che dire? Speriamo che, alla luce di tutto ciò, si mettano finalmente da parte i pregiudizi che finora hanno impedito alle donne di sfondare al cinema sia dietro che davanti all’obiettivo!