Da mercoledì 25 aprile, il teatro Diana ospiterà lo spettacolo di Michael Frayn intitolato ‘Copenaghen’, interpretato da un cast, a dir poco perfertto, composto da Umberto Orsini, Massimo Popolizio e ultima, ma non per importanza, Giulia Lojodice.
- Trama
L’intera vicenda mette in scena il dialogo tra due dei più importanti fisici del secolo scorso, ovvero, Bohr (Orsini) e Heisenberg (Popolizio). La vicenda, che vede come protagonisti le menti più brillanti della Germania del periodo nazista, è tratta da un episodio storico realmente avvenuto. E’ il 1941 e Heisenberg si reca, per l’appunto a Copenaghen, per parlare privatamente di una faccenda , riguardante il programma nucleare tedesco, con il suo ex professore universitario,Bohr. La conversazione finirà qualche minuto dopo e, con essa, anche i rapporti tra i due fisici. L’unica testimone storica di questo dialogo è la moglie di Bohr, Margrethe (Lojodice), ma dell’importanza di questo personaggio parleremo tra poco. Tra le varie domande che la storia lascia irrisolte, il mistero che avvolge la conversazione tra Bohr e Heisenberg rimarrà tale e, l’intero spettacolo è costituito dalla rappresentazione delle ipotetiche conversazioni che potrebbero aver svolto i due scienziati.
La trama ,infatti, verte su quelle che possono o non possono essere le varie possibilità che il caso ci pone davanti ogni giorno, e sulle conseguenze che generano le nostre azioni. A proposito di ciò, seguendo la trama, è evidente che il tema centrale della coversazione, grava intorno alla formula di scissione dell’atomo di Uranio 235, ovvero il principio di funzionamento della bomba atomica, arma che in seguito avrebbe determinato gli esiti della seconda guerra mondiale. La questione, posta da Heisenberg, va ben oltre quelli che sono i limiti della ‘fisica’, sfociando nella filosofia: Un fisico ha il diritto morale di decidere la sorte di centinaia di individui? e se quest’arma dovesse finire nelle mani sbagliate?
La conversazione, partendo da una matrice fisica, va a toccare ambiti ben più ampi e delicati, sfonciando nella politica, nella filosofia e anche nell’etica. Sarà , infatti, di importanza fondamentale, il principio di indeterminazione formulato dallo stesso Heisenberg, che verrà applicato, in questi casi, per dimostrare il limite e la bellezza dell’impossibilità di prevedere il futuro.
–La nostra presenza su questo pianeta-sostiene il fisico tedesco – è breve e casuale;eppure ci deve essere una bellezza che pervade ogni cosa,che risiede nella stessa casualità per cui qualcosa comincia a vivere-.
La peculiarità della diatriba sta nel fatto che, i tre protagonisti, sono ormai defunti.
- Personaggi
La peculiarità di questo spettacolo sta nel fatto che tutti i personaggi hanno visioni tanto diverse quanto valide. Bohr, ormai anziano,costretto a vivere in una Danimarca ormai occupata dai nazisti, ha un atteggiamento quasi ‘paterno’ nei riguardi del suo ex allievo Heisenberg. Quest’ultimo, mosso dal livore coltivato a seguito di esperienze traumatiche causate dalla guerra, è molto più dinamico e patriottico, ed è inizialmente incline a servire la dittatura nazista. Margrethe, invece, ha un punto di vista totalmente estraneo rispetto agli scienziati, evidenziando i punti deboli di ognuno, rendendoli nuovamente umani. Sarà lei,infatti, a mettere in discussione le precarie certezze dei fisici, riportandoli su un piano più reale dell’essere e aprendo i loro orizzonti, dimostrando loro che la realtà è ,purtroppo e per fortuna, la risultante di più visioni soggettive che sono in perenne contrasto tra loro. Tante verità,d’altronde, fanno parte d’una comune bugia, l’esistenza.
- Considerazioni
Tra le varie scelte che il destino vi pone davanti, vi consiglio di prendere in mano le redini della sorte e andare a vedere ‘Copenaghen’. Già dalla prima di ieri sera, l’esibizione si preannuncia un gran successo; la risultante di un cast di professionisti,uno scambio di battute veloci e d’impatto, una scenografia accattivante, offrono uno spettacolo capace di trasmettere un messaggio davvero importante. La relatività e l’indeterminazione dominano le nostre vite e ,la nostra presenza su questo pianeta, è solo un caso,un caso unico,irripetibile, quasi un dono. L’imprevedibilità del futuro rende la vita un percorso ignoto che trasforma l’uomo in un’esploratore del suo animo. La vita umana è costituita da tante zone grigie, inesplorate,silenziose, ma finchè sarà vivo l’uomo si cercherà sempre, in mezzo all’abisso che ci circonda, un barlume di speranza, di verità che, in un modo o nell’altro, ci salverà.
Copenaghen sarà rappresentato al Teatro Diana fino al 6 maggio. Qui di sotto è allegato il calendario:
Mercoledì | 25 | aprile | turno A | ore 21.00 |
Giovedì | 26 | aprile | turno GS1 | ore 21.00 |
Venerdì | 27 | aprile | turno V1 | ore 21.00 |
Sabato | 28 | aprile | turno C2/S2 | ore 17.30/21.00 |
Domenica | 29 | aprile | turno D1 | ore 18.00 |
Lunedì | 30 | aprile | riposo | |
Martedì | 1 | maggio | turno M | ore 21.00 |
Mercoledì | 2 | maggio | turno POM | ore 17.45 |
Giovedì | 3 | maggio | turno GS2 | ore 21.00 |
Venerdì | 4 | maggio | turno V2 | ore 21.00 |
Sabato | 5 | maggio | turno C2/S2 | ore 17.30/21.00 |
Domenica | 6 | maggio | turno D2 | ore 18.00 |
Produzione:
Compagnia Umberto Orsini e Teatro di Roma – Teatro Nazionale
in co-produzione con CSS Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia