Lo scorso cinque maggio mi è stata data l’occasione di incontrare un musicista tanto talentuoso quanto profondo : Alessio Bonomo. Durante la breve chiacchierata che abbiamo fatto, ho avuto modo di scoprire alcuni aspetti di una’artista poliedrico e complesso, che mi hanno fatto apprezzare ancora di più i brani del suo ultimo lavoro intitolato ‘ La musica non esiste’. L’album, composto da 12 tracce, approfondisce varie tematiche che toccano sia ambiti legati alla sfera quotidiana,( trattati ad esempio nelle tracce Reality, O’mbrello), fino ad arrivare ad argomenti più delicati,cito a tal proposito il brano Cosa succede quando si muore il quale, da come si può intuire, approfondisce la sfera metafisica dell’esistenza.
Non appena mi è stato mandato il comitato stampa sul cantautore, una foto mi ha particolarmente colpito la quale ritrare Alessio nella stessa posizione di un quadro di Gustav Coubert. Per chi non lo conoscesse, oltre a essere stato uno dei più grandi esponenti della pittura realista, il pittore è rimasto nella storia per il suo particolare estro, incline alla massima espressione della libertà. Per tale motivo, il colloquio con il maestro Bonomo è iniziato con la seguente domanda:
Buonasera maestro, da cosa nasce quest’affinità con Coubert?
Ciao, l’idea nasce sotto consiglio del mio discografico. Ha sempre amato quel quadro e ,vista anche la spiccata somiglianza tra me ed il soggetto rappresentato, ha avuto l’idea di inserirlo nel booklet del disco.
Nel suo ultimo lavoro, ‘ La musica non esiste ‘, tratterà varie tematiche tra cui alcuni tabù come ad esempio la morte. Qual è la sua visione a riguardo?
La tematica della morte nasce dall’idea di un amico, che ha arrangiato il brano ‘Cosa succede quando si muore’, il quale voleva trattare quest’esperienza in un modo radicalmente diverso rispetto al passato. L’idea è stata quella di interpretare in modo diverso la morte, abbracciando il pensiero di quella che è stata la cultura antica ma anche riscoprendo alcune credenze orientali. In tute le culture classiche,a differenza dell’occidente dove si tende ad allontare il pensiero della morte rendendolo un tabù, essa viene considerata un passaggio verso un’altra dimensione. Paradossalmente la vita di adesso è un’eccezione, un’esperienza momentanea. La mia intenzione è stata quella di infrangere un’inibizione, cito a tal proposito una frase del brano :
“La morte non è un problema.”
La mia è anche una leggera provocazione che però fonda le proprie basi su una cultura millenaria.
Quindi la vita è, per l’appunto, un breve viaggio? Come potremmo definire il “viaggio” e ” l’incontro” ?
La vita è un viaggio ma, una volta finito, ce ne sono altri, probabilmente. L’incontro è la capacità delle coscienze di relazionarsi e interagire. In un modo o nell’altro siamo tutti collegati. Più che ad una visione cabalistica, ci si rifà ad una olistica. Le cose diverse sono solo in apparenza separate. I confini, in natura, non esistono.
Da cosa trae ispirazione per comporre i brani?
Sostanzialmente l’ispirazione è il mio modo naturale di osservare il mondo che mi circonda. Natualmente, una volta formulata un’ipotesi, è bello trovare conforto nei libri e soprattutto nelle persone che la pensano al tuo stesso modo. A differenza di quanto ci si possa aspettare, per quanto la vita mi abbia aperto gli occhi su alcune esperienze, molti delle mie riflessioni le svolgevo già da bambino. Si nasce con una determinata indole ed un punto di vista, potremmo dire, ‘ spostato’ rispetto alla media. Ci si sente sempre un po’ alieni rispetto alla realtà.
Il tour comincia da stasera. Quali sono le altre date in programma?
Ci sarà il 16 maggio a Roma e due date a giugno in Abruzzo. Adesso è ancora un ‘work in progress’. Man mano che arriveranno altre date, le annunceremo.
Finita la sigaretta, il maestro mi ha cordialmente salutato ed è tornato sul palco per finire il soundcheck. Mi è capitato rare volte nel corso della mia esperienza di cambiare il modo di pensare appena finita una conversazione.Oltre a essere un ottimo musicista e,potremmo definirlo, un poeta, Alessio Bonomo è un’uomo capace ancora di scovare la meraviglia nelle piccole cose e questo, glielo si legge negli occhi. Sono pochi gli artisti come lui ancora in circolazione e spero vivamente che ognuno di voi possa dedicare quache minuto della sua giornata ad ascoltare i versi di un musicista che ama ancora la vita.