Nato a Marianella di Napoli il 27 Settembre 1696,Alfonso dei Liguori apparteneva ad una famiglia della nobiltà cittadina.Giuseppe Liguori,padre di Alfonso,era un nobile cavaliere del Seggio di Portanova,e per l’educazione del piccolo,si affidò a precettori di alto rango,come per esempio il pittore Francesco Solimena,da cui apprese la sua arte.
A soli dodici anni,viene iscritto all’Università di Napoli,e dopo aver discusso un esame di retorica con il filosofo e storico,Gianbattista Vico,quattro anni dopo conseguì il dottorato in utroque iure,che oggi chiameremmo diritto civile e diritto canonico,il 21 Gennaio del 1713,diventando avvocato alla tenera età di sedici anni.Passati due anni di tirocinio,inizia l’attività forense,caratterizza il suo lavoro con onestà e nel rispetto della verità,velocemente diventando uno dei giuristi più importanti e famosi della capitale,tanto da non perdere mai un processo in otto anni!In quegli anni,molto attiva è la sua dedizione verso le opere di Misericordia e nel 1715,si unisce alla Pia Unione dei Dottori.Si assume il compito di assistere e visitare i malati presso l’Ospedale degli Incurabili,all’epoca uno dei più grandi della città Partenopea.
Un cocente sconfitta nel 1723 e ritornando ad un antico proposito di gioventù,la sua strada inizia a incrociare il cammino ecclesiastico.Ed è il 29 Agosto dello stesso anno,che conferma questa sua decisione,abbandonando la carriera dell’avvocatura e deponendo lo spadino di cavaliere davanti la statua della Madonna,nella chiesa della Mercede.Dopo il periodo di noviziato,il 21 Dicembre 1726,diventa sacerdote.
Nel 1731 iniziano gli episodi che verranno poi immortalati in varie raffigurazioni dell’epoca,infatti dopo il terremoto che il 30 Novembre di quell’anno aveva colpito Foggia,mentre predicava nella chiesa di San Giovanni Battista,Alfonso fu avvolto da un fascio di luce.Chi era presente sostenne che il Santo levitò da terra.
Lasciò Napoli,per ritirarsi definitivamente a Villa degli Schiavi Liberi,in provincia di Caserta,dove fondò la congregazione del Santissimo Redentore.Qui si dedicò alla stesura di molte opere come per esempio,la Theologia moralis e La pratica del confessore.Abile anche nell’arte musicale,sia in italiano che in napoletano,si attribuisce a lui il famoso canto di Natale “Quannno nascette Ninno”,il classico che fu poi reinterpretata in “Tu scendi dalle stelle”.
Stanco e sofferente dalle problematiche fisiche e spirituali,nel 1775 sant’Alfonso lascia la chiesa,per ritirarasi a Pagani,dove rimarrà fino al primo Agosto del 1787,giorno della sua morte.
La sua umiltà,la sua grande fede,la lealtà con cui professava il suo credo e sopratutto la sua immensa bontà nei confronti dei più deboli,aiutarono la sua beatificazione,avvenuta nel 1816.Fu canonizzato invece nel 1839 e Papa Pio IX lo proclamò dottore della Chiesa nel 1871.Nel 1950,Pio XII gli conferì il titolo di “Celeste Patrono di tutti i confessori e moralisti”.