Dopo tante chiacchiere e tanta attesa arriva finalmente la sfida scudetto tra Juventus e Napoli. I bianconeri recuperano in extremis Kedhira, azzurri in formazione tipo,arbitra Orsato dopo il forfait di Rizzoli.
Chi si aspettava lo spettacolo in campo resta deluso, la partita è tattica e occasioni da gol non se ne vedono. L’intelaiatura azzurra è perfetta, difesa attenta e granitica con Koulibaly sugli scudi,benissimo Hjsay a destra, l’albanese spinge e difende con grande determinazione e non soffre Pogba che gioca proprio su di lui. In mezzo al campo Allan è un gigante, Jorginho il solito ottimo metronomo. Manca però al Napoli la capacità di trovare lo spunto, la giocata che possa dare la svolta alla partita. La Juve gioca a folate, resta tutta chiusa dietro e si distende quando può. Cuadrado è il più in palla e prova a sfruttare la marcatura larga di Ghoulam ma alla fine non riesce ad incidere.
L’unica, vera occasione del primo tempo nasce da uno splendido assist di Hisay che pesca Higuain in area: è strepitosa la chiusura di Bonucci (infortunato lascerà il posto a Rugani nel secondo tempo) che nega ad Higuain un gol ormai fatto. Il tridente azzurro non riesce a pungere: il Pipita è ingabbiato, Callejon di fatto fa il quarto di centrocampo e Insigne gioca una partita di rara bruttezza e imprecisione: lo scugnizzo di Frattamaggiore corre tanto, ripiega su Cuadrado , ma al momento di scatenare la sua qualità sbaglia sistematicamente la giocata.
Nella ripresa il copione non cambia: è il Napoli a gestire la palla ma di occasioni se ne vedono davvero poche. Allegri cambia Morata con Zaza, sarà la mossa decisiva. Dybala ha la palla buona dal limite ma il suo tiro va alto. Sul fronte azzurro nulla da segnalare se non un possesso palla preciso e costante ma lento e troppo orizzontale.
Sarri prova la carta Mertens, spesso decisivo in corsa, che rileva lo spento Insigne. Il belga entra male in partita e perde quasi tutti i palloni che gravitano dalle sue parti. La Juve aveva sostituito Dybala con Alex Sandro, dando chiaramente idea di voler tenere il pari…ma si sa, gli Dei del pallone a volte ci mettono la mano e, corre il minuto 88, l’ennesima palla persa da Mertens da possibilità alla Juve di impostare con un lancio per Alex Sandro che di testa serve Zaza, l’attaccante si porta il pallone sul sinistro e scarica un tiro forte ma che sarebbe stato innocuo senza la sfortunata deviazione di Albiol che inganna Reina. La rabbia del portiere spagnolo la dice tutta.
Con un minuto da giocare più tre di recupero, il Napoli prova a pareggiare la gara ma riesce a partorire solo un destraccio fuori di Gabbiadini appena entrato.
Finisce uno a zero per i bianconeri che scavalcano gli azzurri al primo posto. Risultato onestamente ingiusto in una partita che, come confermato da Buffon nel dopo gara,doveva terminare in parità.
Bianconeri per la prima volta primi in stagione a più uno sui partenopei che ora dovranno essere bravi a non subire contraccolpi per l’amara sconfitta: con tredici partite da giocare e trentanove punti in palio può accadere davvero di tutto. La Juve è forte ma la gara di stasera ha mostrato comunque che la distanza tra le due attuali pretendenti al titolo è davvero minima. Pensare subito al Villareal e al Milan è l‘unica ricetta per mettersi alle spalle questa sfortunata serata.