Due gol in poco più di mezzora, diverse occasioni per arrotondare, qualche pericolo sparso qua e la: alla fine, senza dannarsi nemmeno troppo, il Napoli torna dal Mapei Stadium, ieri invaso da napoletani, con altri tre punti che aggiornano la contabilità azzurra: 20 vittorie su 23, sei delle quali consecutive, dopo il passo falso, l’unico, di San Siro contro l’Inter, adesso a meno diciotto in attesa della gara di stasera contro l’Udinese.
Due gol, dicevamo, che portano le firme solite di Kvara e Osimhen. I due attaccanti sono il valore aggiunto di una squadra che ha fiducia, totale consapevolezza di se, una fiducia illimitata e una fase difensiva alla quale partecipano tutti. I numeri sono da record: vittorie, attacco, difesa, possesso della palla.
Spalletti effettua qualche cambio rispetto alle ultime partite, rispolverando Politano, Elmas e Olivera dal primo minuto, probabilmente in vista del ritorno in campo martedì contro l’Eintracht, una gara molto attesa da tutto l’ambiente e che potrà dire molto sulle reali aspettative degli azzurri nella massima competizione europea.
Il Sassuolo di Dionisi se l’è giocata a viso aperto, provando a rendere pan per focaccia agli scatenati azzurri. Ma, da stessa ammissione del tecnico neroverde, troppo forte la formazione partenopea anche perchè, sempre girando attorno alle geometrie di Lobotka, i ragazzi di Spalletti sanno gestire i momenti e i ritmi della gara, risvegliandola e addormentandola a proprio piacimento a seconda delle circostanze.
Difatti, in alcuni momenti delle gare, il Napoli è straripante, gioca a ritmi vertiginosi con un pressing altissimo e feroce che stressa gli avversari fino a schiacciarli; in altri rallenta, controlla, lascia finanche le iniziative agli avversari, salvo chiudere ogni varco non appena i rivali superano la tre quarti campo.
Nella seconda parte della ripresa, Spalletti risparmia qualche minuto ai due frombolieri azzurri che ora avranno la possibilità di mostrare le proprie qualità sul palcoscenico europeo, così come fatto nella fase a gironi.
Altro segreto di questa squadra è il contributo che arriva dai subentranti: Simeone ieri ancora in gol (annullato per off side), Zerbin cattivo e propositivo, Lozano subito in partita: lievemente sottotono gli altri due subentranti, Zielinski e Ndombele, comunque sempre utili all’occorrenza.
In attesa delle altre gare, il vantaggio, come detto, è di diciotto punti: non esiste quasi più competizione, nonostante le dichiarazioni di facciata delle presunte rivali. Mai come quest’anno, il tricolore deve essere riportato sotto il Vesuvio, dopo 33, lunghissimi, anni di attea.