Il Teatro Bellini quest’anno sta riuscendo a portare il concetto di Arte, a livelli molto elevati, offrendo ai suoi spettatori spettacoli vari e sperimentali, sopratutto nell’ambito della rassegna dedicarta alla danza contemporanea. Al Piccolo Bellini, infatti, ieri sera è andato in scena lo spettacolo “In-Habit” spettacolo ideato e interpretato da Francesca La cava, ballerina, coreografa e docente di danz contemporanea presso l’Accademia di Dana e dal 2004 direttero artistico del Gruppo E-Motion. Per l’occasione Senza Linea ha inviato allo spettacolo Beatrice Guerriero, ballerina e responsabile dell’Associazione “In punta di piedi” di Portici, scuola di danza classica e contemporanea. Ecco il suo racconto dello spettacolo:
“La serata inizia con Emma Cianchi e Manuela Barbato, direttrici artistiche della sezione danza del teatro Piccolo Bellini, che ci presentato la compagnia giovanile Akerusia Danza, che apre la serata con un breve estratto dal lavoro “Disordine Perfetto” con le coreografie di Sabrina D’Aguanno. L’idea è ottima, anche per dare la possibilità ad allievi, non ancora professionisti, di danzare e accrescere il loro bagaglio professionale con un esperienza magica. Lo spettacolo continua con una breve presentazione di Francesca La Cava, ballerina, coreografa e direttore artistico del Gruppo E-Motion, compagnia aquilana di danza contemporanea le cui perfomance sono viaggi poetici e introspettivi all’interno dell’essere umano e della società di oggi. La perfomance della ballerina, che dello spettacolo ne è sia la coreografa che interprete, si sviluppa sul concetto di come l’essere umano crea continuamente muri e barriere, non solo per difendersi ma anche per isolarsi dentro se stessi. In questo Terzo studio sul Concetto di Muro, è la pelle la protagonista, vera corazza e protettrice di tutto quello che abbiamo dentro, ma anche fragile e sensibile se sfiorata, solleticata, leccata, pizzicata e morsa. Ottime le scenografie affidate a Gino Sabatino Odoardi, che ha creato appositamente 24 panneggi termoformanti bianchi, forgiati in pochi secondi, ognuno diverso dall’altro che suscitano nella danzatrice, che interagisce con loro, emozioni differenti. Uno spettacolo che per gli addetti ai lavori, può essere un ottimo spunto di riflessione, per una ricerca che deve essere sempre in evoluzione prima di diventare rivoluzione.”
Mensione speciale per Anouscka Brodacz, che ha accompagnto il percorso di ricerca della danzatrice,il lavoro musicale di Lorenze e Federico Fiume, che ha supportato in modo splendido la perfomance, i costurmi affidati a Maria Grazia Cimini e il disegno luci di Michele Innocenzo.