E’ andato in scena al Teatro Bellini di Napoli lo spettacolo di Lucia Camaro “Si nota all’imbrunire” che ha regalato al pubblico l’ennesima dimostrazione di bravura dell’attore Silvio Orlando, protagonista di questa piccola perla teatrale. Orlando, con la sua mimica facciale spontanea e genuina, regala al pubblico un protagonista stralunato e ironico, che ha scelto la la solitudine come compagna di vita. Una scelta che poi non è poi tanto scontanta se non fosse la rappresentazione di una società del tutto priva di empatia e collaborazione, che l’autrice sceglie di applicare al microcosmo familiare del protagonista, un padre vedovo che dopo anni vede la sua quotidianetà, minata dall’arrivo dei figli, che lo sommergono con i loro problemi e i loro egoismi, senza minimamente preoccuparsi della condizione solitaria del padre.
La rappresentazione risulta elegante e ironica, rafforzati dalla scenografia dal gradevole colore pastello, che suggerisce allo spettatore un atmosfera onirica o forse solo un illusione di quello che è il racconto mentale del protagonista. Orlando è supportato da Riccardo Goretti, Roberto Nobile, Alice Redini e Laura Rondandini, che con amarezza e ironia raccontano i piccoli disagi familiari e le problematiche esistenziali che attanagliano le loro vite, creando giustificazioni per i loro piccoli o grandi fallimenti. Due ore che volano via come il batter d’ali di una farfalla, in cui Silvio Orlando costruisce un racconto dall’epilogo non del tutto scontato. La solitudine come compagna, come scelta di vita o come malattia dell’anima, l’urlo silenzioso e ironico di chi ha perso tutto e prova a riconquistarlo, anche se ha un cuore ferito. Uno stato fisico e mentale che il protagonista sventola come un vanto, ma che man mano la storia prende forma, ci accorgiamo che questa condizione non è una scelta soggettiva, ma un modo per sopravvivere all’egoismo umano.
Per provare a sorridere e pensare, per mettere in gioco le vostre debolezze e rimpianti, con un Silvio Orlando mai banale e puntualmente preciso e ironico, avete tempo fino al 12 Maggio per correre a Teatro e perdervi, per due ore, nella mente di Silvio e della sua strana famiglia.