A Castellammare di Stabia, presso l’Area Marina Protetta di Punta Campanella, circa due settimane fa, sono stati avvistati, con estremo stupore del pubblico due esemplari tra gli animali più grandi del pianeta: delle balenottere comuni.
La balenottera comune, conosciuta scientificamente come “Balaenoptera physalus”, è uno dei mammiferi marini più affascinanti e imponenti del nostro pianeta. Questa specie di balena è la seconda più grande al mondo, dopo la balenottera azzurra, e può raggiungere lunghezze di oltre 20 metri e pesare fino a 80 tonnellate.
Presenta un corpo slanciato e aerodinamico, che le consente di nuotare rapidamente nei mari aperti. La sua pelle è di un grigio bluastro, con macchie più chiare, e la parte inferiore è di un bianco più luminoso. La testa è piatta e larga, con una cresta longitudinale che la caratterizza. Le pinne pettorali sono lunghe e affusolate, mentre la pinna caudale è ampia e presenta un bordo dritto.
Queste balene si trovano in tutti gli oceani del mondo, ma preferiscono le acque profonde e fredde. Sono migratorie e tendono a spostarsi verso acque più calde durante l’inverno per partorire e nutrire i propri piccoli. Durante l’estate, si possono osservare nelle acque più fredde, dove si alimentano principalmente di krill e piccoli pesci.
La balenottera comune è famosa per le sue tecniche di alimentazione, che comprendono il “lunge feeding”, una modalità in cui la balena si immerge rapidamente e risale in superficie con la bocca aperta per catturare grandi quantità di prede. Questo comportamento è particolarmente efficace durante la stagione della riproduzione del krill.
Il periodo di gestazione della balenottera comune è di circa 11 mesi, e le femmine partoriscono generalmente un solo cucciolo per volta. I cuccioli nascono con una lunghezza di circa 7 metri e un peso di circa 2 tonnellate. Durante i primi mesi di vita, i piccoli sono nutriti con latte materno ricco di nutrienti, che consente loro di crescere rapidamente.
La balenottera comune è attualmente classificata come “Vulnerabile” dalla IUCN a causa della caccia commerciale, della perdita di habitat e della riduzione delle risorse alimentari. Negli anni, sono stati implementati diversi programmi di conservazione per proteggere questa specie, ma è fondamentale continuare a monitorare e proteggere i loro habitat per garantire la loro sopravvivenza.
La Balaenoptera physalus rappresenta un elemento chiave degli ecosistemi marini e continua ad affascinare ricercatori e appassionati di natura. La sua presenza nei nostri oceani è un indicatore della salute degli ambienti marini e della necessità di proteggere questi giganti dei mari per le generazioni future.