Spesso mi dedico ad interviste per lasciare spazio a chi, in maniera più competente e professionale, può fornire risposte chiare e precise. Questa in particolare mi coinvolge personalmente e professionalmente per due motivi: il primo è che dopo 15 anni a contatto con gli animali e nel sociale troppe volte (anche da personaggi autorevoli) ho sentito dire castronerie, il secondo è che non c’è persona al mondo che io ritenga più competente in questo campo. MariaLucia Iannace, Pedagogista ed Esperta in Interventi Assistiti con l’Asino, il Cane e gli Animali d’Affezione ci aiuterà nella “corretta relazione tra animale e bambini”.
Animali e Bambini: accoppiata vincente o mix esplosivo?
Bambini e animali sono mondi affini per modalità comunicative, parlano la lingua universale dell’amore: senza parlare si toccano! Crescere insieme è stimolante e arricchente: gli animali fanno compagnia, incuriosiscono, consolano nelle crisi di passaggio e rassicurano. Trasformando ogni gioco in avventura, stimolando il senso di responsabilità, offrendo amore disinteressato e incondizionato con la sola presenza, gli animali sono una vera risorsa per il sano sviluppo cognitivo e soprattutto emotivo del bambino. Come ogni risorsa per essere tale deve essere gestita al meglio, con consapevolezza, tanta buona informazione e soprattutto con una vigilanza attenta da parte degli adulti. Gli animali richiedono cura costante nel tempo, comportano rinunce e sacrifici e, non da sottovalutare, necessitano di possibilità economiche per la corretta gestione.
Spesso si consiglia alle famiglie che hanno bambini disabili di prendere un cucciolo, è giusto?
Nonostante la presenza in famiglia di un’animale apporti tantissimi benefici adottare un cucciolo è sicuramente una scelta azzardata soprattutto nel caso in cui in famiglia ci siano bambini con disabilità e quindi con bisogni speciali già di per se impegnativi da gestire. Un cucciolo poi richiede attenzioni diverse rispetto a un cane adulto, una gestione attenta e una grande, grande dose di pazienza. Il rischio che il mix sia davvero esplosivo non è da sottovalutare. Piuttosto per trarre il meglio dalla relazione con l’animale ci si può rivolgere ad esperti in Interventi Assistiti con gli Animali, comunemente definiti pet therapy, che metteranno la relazione con il proprio animale e la loro esperienza nonché professionalità a disposizione di ragazzi e famiglie in totale sicurezza.
La paura degli animali nei bambini: alcuni consigli per superarla o, almeno, non alimentarla?
Un bambino può aver timore degli animali dopo aver subito un trauma come ad esempio un’aggressione, ma molto più frequentemente la paura non è causata da questo bensì dall’atteggiamento ansioso e iperprotettivo degli adulti che lo circondano che attraverso il linguaggio del corpo trasmettono, anche inconsapevolmente, dei segnali che il bambino interiorizza e interpreta trasformando in paura che prescinde dall’indole dell’animale. Potrebbe anche capitare che il bambino non essendo abituato ad interagire con gli animali sia intimorito e ha semplicemente bisogno di tempi più lunghi per entrare in confidenza. Quindi la prima regola per un approccio sereno è non mettere fretta al bambino, offrirgli un pratico esempio di quanto sia propenso all’interazione quell’animale facendo “noi per lui” invece di riempirlo di parole come: ” è buono, non morde, non avere paura” che invece sortiscono l’effetto contrario suggerendo emozioni negative.
Come limitare i bambini “invadenti” per consentire una serena convivenza col pet?
Bambini e animali non vanno mai lasciati da soli! Proprio per la curiosità innata dei bambini questi non ci penseranno due volte a mettere a dura prova la pazienza di qualunque animale. Importante è che il bambino capisca dagli adulti che l’animale non va disturbato ad esempio quando mangia o quando dorme. Quando giocano insieme bisogna assicurarsi che l’animale abbia sempre una via di fuga e che non si senta mai in pericolo (ideale sarebbe creare uno spazio non accessibile al bambino in cui l’animale volendo possa rifugiarsi e rimanere tranquillo). Insegniamo tramite il nostro esempio al bambino a non forzare il contatto con l’animale ed evitare di toccare alcune parti del corpo più sensibili come coda, orecchie e zampe. D’altra parte sarebbe opportuno premiare i comportamenti di calma dell’animale per non alzare troppo il livello di energia. Insomma fondamentale nell’educazione del cucciolo, che sia umano oppure animale, è la coerenza tra parole e comportamenti. L’esempio degli adulti è il modo migliore per educare al rispetto, la collaborazione dei bambini poi vi stupirà!