Karla e Paul sono una coppia di giovani sposi passati alla storia come “Barbie & Ken killers” responsabili di aver rapito, stuprato e assassinato giovani adolescenti in Canada. Una coppia apparentemente perfetta ma che nascondeva il germe del male, pronta a superare ogni limite.
CHI ERANO BARBIE&KEN ?
Una coppia apparentemente perfetta, Barbie e Ken, quella che farebbe sognare giovani ragazzine davanti ad un telefilm americano: lui bellissimo ed intelligente con un ottimo lavoro in banca, lei con un QI più alto rispetto alla media, una lunga chioma bionda, amante degli animali e appassionata di canto e ballo.
Dietro quest’apparente velo di perfezione si nascondono oscuri segreti a partire dalle loro famiglie d’origine. Il padre di Paul è stato denunciato per molestie nei confronti della figlia più piccola. A seguito di un litigio con la madre scoprirà che quello in realtà non è il suo vero padre e ne rimarrà molto turbato tanto da volerlo imitare in tutto e per tutto svalorizzando la tesi della madre.
Karla è figlia di una coppia scambista e poliamorosa, probabilmente grazie a questo sopporterà i vari tradimenti di Paul e acconsentirà a tutte le sue fantasie pur di non perderlo.
Paul era estremamente violento sia tra le lenzuola che fuori; infatti, non avrà nessuna relazione stabile prima di Karla se non rapporti occasionali dai quali le ragazze si dilegueranno scappando più lontano possibile.
Karla sarà diversa, è diversa perché lei è disposta a farsi menare quanto gli pare sia durante il sesso che al di fuori. Questo è il suo pregio ma chiaramente ha anche un difetto, un difetto che a Paul proprio non va giù ovvero che lei abbia avuto rapporti sessuali prima di lui.
Paul la colpevolizzerà a lungo e la costringerà ad un grosso gesto per farsi perdonare, da questo avrà origine il primo cadavere.
GLI OMICIDI
La sorellina quattordicenne di Karla aveva preso una cotta per Paul e anche a lui piaceva molto perché era tanto simile a Karla ma con un importante caratteristica in più: era vergine. Per farsi perdonare della sua mancata verginità Karla avrebbe dovuto concedergli la verginità della sorella. Lei acconsentì.
La coppia le somministra un pesante sonnifero per animali e Tammy verrà così violentata la notte del 23 dicembre del 1990, il tutto verrà anche ripreso con una cinepresa.
Purtroppo, qualcosa va storto: Tammy inizia a vomitare da svenuta e soffoca con il suo stesso vomito. Decidono così in tutta calma di lavarla, vestirla e rimetterla a letto ed infine chiameranno i soccorsi.
Non verrà fatta nessuna autopsia sul corpo della piccola Tammy e verrà dichiarata deceduta per “morte accidentale”.
Paul prenderà malissimo la morte della ragazzina e scaricherà la colpa su Karla picchiandola spesso per questo motivo.
A Paul questo però non basta e diventerà quello che i giornali chiameranno “Lo stupratore di San Catherine”: uscirà nel cuore della notte per andare a stuprare giovani adolescenti. Karla sarà cosciente di ciò e rimarrà particolarmente infastidita della scelta di tenerla fuori dai giochi.
Ci saranno svariate segnalazioni a carico di Paul ma con le sue competenze comunicative e di manipolazione riuscirà a non essere mai sospettato, rilascerà anche volontariamente il suo DNA che non verrà mai analizzato.
Il 14 giugno 1991 Paul rapirà Leslie Mahaffy e la porterà a casa. Il mattino seguente Karla troverà sul tavolo due bicchieri in cristallo usati che erano stati acquistati per l’imminente matrimonio, va su tutte le furie e sfogherà la sua rabbia su Leslie picchiandola selvaggiamente; Paul riprenderà il tutto con la telecamera.
Purtroppo, durante le violenze cade la benda stretta sugli occhi della vittima che vedrà i suoi aguzzini in volto quindi Barbie e Ken sono costretti ad ucciderla.
Il cadavere della quattordicenne verrà tagliato in pezzi , cementato e abbandonato in un lago non poco distante.
È la volta di Kristen French, viene rapita in pieno giorno da entrambi. Kristen ha 16 anni, a differenza delle altre vittime non viene bendata, probabilmente già decisi ad ammazzarla.
Creeranno una dinamica quasi familiare, le vittime non saranno mai rinchiuse in cantine buie o legate e imbavagliate ma si verranno a creare situazioni amichevoli intervallati da ore di estrema violenza e abusi.
Il corpo di Kristen verrà gettato in un fosso e ritrovato da un camionista con i capelli rasati, probabilmente uno dei tanti soprusi subiti dalla povera sedicenne.
LA CATTURA
A seguito delle ennesime botte ricevute da Paul, Karla stavolta è costretta a recarsi in ospedale per via di varie ossa rotte. Solo con quest’episodio i genitori di Karla si rendono conto che forse Paul non era poi quel bravo ragazzo che tanto sembrava e la costringono a non far ritorno al tetto coniugale.
La convinceranno a sporgere denuncia; Karla si reca al distretto e mentre sta denunciando l’accaduto capisce che i poliziotti hanno notato l’orologetto che portava: si trattava di un orologio della Disney che davano in omaggio solo a Disneyworld, lo stesso che i genitori di Kristen avevano denunciato durante la scomparsa.
Karla chiamerà così il suo avvocato e inizierà a confessare tutto, ponendosi sempre in una condizione di vittima nonostante anche lei avesse partecipato alle violenze, agli abusi e agli omicidi. Inoltre, per riuscire ad interpretare bene la parte della vittima leggerà numerosi libri scritti da vittime di abusi.
Il piano di Karla non andrà però a buon fine perché la difesa mostrerà i video delle sevizie dove anche lei è parte attiva.
Verrà quindi condannata a 12 anni di reclusione mentre Paul all’ergastolo.
Karla ad oggi è una donna libera, si è sposata con il fratello del suo avvocato e ha avuto tre figli.
IL PROFILO
Paul, l’apparente Ken, crede di poter avere tutto ciò che brama, un narcisista patologico che obbligherà le sue vittime a chiamarlo “Mio Re” durante le violenze.
Non conosce altro modo di relazionarsi con il sesso opposto se non con la violenza e la sopraffazione, ciò che ha imparato dalla sua famiglia unita da un matrimonio combinato tra violenze, alcolismo, accuse e condanne.
Karla, una giovane ragazza che invece seguirà l’esempio della madre per mantenere in vita la sua relazione: la madre non sarà mai realmente convinta di voler impostare una relazione poliamorosa ma piuttosto che separarsi dall’amato porterà avanti questa non scelta.
Per Karla sarà lo stesso, costretta a superare ogni limite per non perdere Paul, all’ insegna della dipendenza emotiva e della paura dell’abbandono.
EREDITÀ
I macabri reati della coppia canadese hanno ispirato film e documentari.
Le vicende di “Barbie&Ken killers” mostrano gli estremi di una relazione tossica, dove l’annullamento di uno ciba l’altro che non ne sarà mai sazio.
È banale credere, da un punto di vista esterno, di essere in grado di divincolarsi da questi orrori nonostante i sentimenti sani o malati che siano ; eppure, la storia ci insegna che la depersonalizzazione delle vittime non è cosa lontana o rara: per la folle volontà di singoli uomini si sono mobilitati, e si mobilitano ancora, milioni e milioni di persone per mettere in piedi leggi razziali, guerre e stermini.
Gli uomini obbedienti non erano narcisisti, psicopatici o disturbati ma ,citando la filosofa Hannah Arendt, “erano gente terribilmente normale” che serviva piccoli uomini instabili anche sporcandosi le mani in prima persona.