“Non è finita finché non è finita”: chissà se Zambo Anguissa avrà pensato alla canzone di Lanny Kravitz, con cui condivide l’impegnativa capigliatura, quando al sesto degli 11 minuti di recupero della folle sfida tra Napoli e Parma ha sfruttato al meglio il cioccolatino di Neres trovando l’inzuccata vincente e regalando al Napoli tre punti di platino alla vigilia della prima sosta del campionato.
A suggellare una vittoria tanto sofferta quanto preziosa ci ha pensato il sempre discusso Meret, che al 100′ ha respinto il tiro a botta sicura di Almqvist guadagnandosi gli abbracci di tutti i compagni.
Eppure per oltre un’ora è sembrato di vedere per l’ennesima volta una partita dell’ultimo “annus horribilis”: i ducali dell’ex Pecchia hanno infatti chiuso in vantaggio il primo tempo grazie al rigore di Bony, e hanno creato tantissime difficoltà al Napoli, incapace di rendersi pericoloso in attacco e di restare compatto in fase difensiva.
Emblematica l’azione che ha portato al (discutibile) penalty, con Sohm giunto indisturbato davanti a Meret insieme al centravanti ospite dopo aver percorso 50 m di campo in solitaria sotto lo sguardo sonnolento di Anguissa; il Parma aveva però già sfiorato il vantaggio poco prima, colpendo clamorosamente una traversa e un palo con Mihaila e lo stesso Bony, a testimonianza di quanto per Conte ci sia ancora da lavorare.
Nella ripresa, complice il calo fisico del Parma e il passaggio alle marcature a uomo, gli azzurri hanno preso il controllo del match, ma non sono riusciti a rendersi pericolosi fino all’ingresso in campo di Neres e soprattutto dell’attesissimo Lukaku, capace di rendersi immediatamente pericoloso e di suonare la carica nei confronti di compagni e pubblico.
La svolta è arrivata però quando tutto sembrava perduto, e decisivo è stato David Neres: suo lo scatto in campo aperto che ha costretto il portiere Suzuki, già ammonito, a falciarlo e a lasciare i suoi in 10 e senza un portiere di ruolo, visto che Pecchia aveva già esaurito le sostituzioni.
Con un quarto d’ora più recupero a disposizione, il Napoli si è gettato in avanti con la forza della disperazione ma con poca lucidità: al di là di un rigore concesso e poi annullato dal VAR, gli azzurri non sono riusciti a rendersi pericolosi fino ai minuti di recupero.
Al 92′ il gol che ha scacciato via la paura, e a realizzarlo non poteva che essere Lukaku: bello l’invito di Spinazzola, preciso e potente il sinistro del belga che ha fatto esplodere i suoi nuovi tifosi, e che gli ha consentito di bagnare con un gol il suo esordio con la nuova maglia, come già accadutogli più volte in carriera.
L’incornata di Anguissa e il miracolo di Meret hanno poi reso indimenticabile questa sfida, regalando emozioni indelebili ai supporters azzurri e allo stesso Conte, che ha esultato in modo incontenibile al gol del centrocampista.
Il Napoli arriva dunque con 6 punti alla sosta per le Nazionali, che dovrà servire al tecnico pugliese per oliare tanti meccanismi e inserire al meglio i nuovi arrivati: Lukaku e Neres sono rimasti a Castelvolturno, mentre i due centrocampisti McTominay e Gilmour, presentati prima della sfida col Parma e protagonisti con la loro Scozia con un gol a testa contro la Polonia, lavoreranno in gruppo già da martedì.
Con la grana Osimhen risolta in extremis (prestito al Galatasaray e risparmio sul pesante ingaggio, in attesa di venderlo l’anno prossimo) e la mancanza delle Coppe, Conte potrà lavorare al meglio per portare il Napoli a competere per le parti alte della classifica: nonostante le ultime due vittorie, ce n’è davvero bisogno.