Esordio positivo per il Napoli in Champions League sul difficile campo della Dinamo Kiev: gli ucraini sono squadra esperta seppur non eccelsa tecnicamente e gli azzurri erano chiamati ad un difficile compito, vincere per rendere credibili le velleità di primato nel girone.
Mister Sarri schiera l’undici che si può considerare quello titolare, l’importanza della gara spinge l’allenatore dei partenopei a mettere dentro una squadra quanto più possibile collaudata.
Pronti via e Albiol perde il primo, sanguinoso, pallone nella sua metà campo, Sydorchuk prova il tiro dalla metà campo, Reina recupera in tempo la posizione e salva in corner. Non soffre più di tanto il Napoli ma la precisione, specie in uscita, non è quella dei giorni migliori: un po’ tutti, a turno, sbagliano passaggi facili anche per colpa del pressing continuo degli ucraini sui portatori di palla azzurri, in particolare Hamsik (apparso stanco) e Jorginho. Al minuto 26 passa la Dinamo con un gol di Garmash, favorito da due dormite piuttosto evidenti di Hisayi e Albiol: tutto nasce da un innocuo cross dalla sinistra che Hisayi non raccoglie con lo spagnolo Albiol fermo e contemplante al centro dell’area. Sembra accusare il colpo il Napoli, in mezzo al campo si continuano a perdere troppi palloni, Mertens è attivo ma impreciso: al minuto 36, però, ci pensa Ghoulam (uno dei migliori nonostante sia opposto all’idolo di casa e calciatore più talentuoso della Dinamo, Yarmolenko) che prende una interessante iniziativa sulla sinistra, arriva al cross e trova sul secondo palo Milik che con un imperioso stacco di testa batte il vecchio Shovkovskiy. E’ quello che ci voleva, il pareggio nel momento più difficile esalta il Napoli che prima sfiora il due a uno con Mertens (tiro a giro fuori) e poi lo trova ancora con il polacco Milik: cross di Callejon dalla destra, Mertens colpisce di testa, un difensore ucraino salva sulla linea ma non allontana abbastanza e il 99 partenopeo mette dentro ancora di testa. Termina quindi con il Napoli in vantaggio il primo tempo e con il polacco Milik a candidarsi come man of the match con la sua seconda doppietta in magli azzurra dopo quella al Milan.
Nella ripresa il copione della partita è chiaro con la Dinamo che prova a giocare e il Napoli che controlla e tende a congelare il gioco con il possesso palla, badando a raddoppiare in modo più concreto su Yarmolenko, di fatto sparito nella ripresa: la snaturamento delle squadre partorisce una partita brutta, con pochissime occasioni e tanti errori. Potrebbe chiuderla Mertens ma il tuo tiro a mezzo giro si stampa contro il palo dopo una interessante azione personale. Altre occasioni rilevanti non ce ne sono, solo tanta confusione e qualche mischia in area azzurra brillantemente risolta da Albiol e Koulibaly, nella ripresa maggiormente concentrati. Restano anche in dieci gli ucraini (espulso Sydorchuk per una grottesca simulazione in area) ma i partenopei non ne approfittano e nonostante l’ingresso di forze fresche (Zielinski, Insigne e Gabbiadini rispettivamente per Hamsik, Mertens e Milik) nulla cambia fino alla fine.
Vittoria quindi seppur non accompagnata dal, solito, bel gioco del Napoli: anche Sarri in conferenza ha confermato questo aspetto, sottolineando comunque come si sia trattato dell’esordio per molti calciatori azzurri nella massima competizione europea; una vittoria sporca insomma che regala al Napoli il primato nel girone visto il contemporaneo pareggio tra Benfica e Besiktas.