Ci risiamo………………..
Pare che la dicitura: la legge è uguale per tutti sia una delle più grandi prese in giro che noi italiani continuiamo a subire.
Al centro di essa c’è sempre la famiglia tradizionale. E’per i loro componenti che la legge (in regola con la non laicità ed il potere dei virtuosi di destra) funziona come dovrebbe.
Le famiglie non tradizionali subiscono l’ostruzionismo della legge. Si fanno due passi avanti con le leggi sulle coppie di fatto, le trascrizioni nei registri comunali e poi dieci passi indietro con l’eliminazione della dicitura “genitore uno e due” sostituito con il più tradizionale madre e padre.
È di pochi giorni fa l’ennesima batosta.
La Cassazione con sentenza n.12193 ha stabilito:
“Non può essere trascritto nei registri italiani il provvedimento di un giudice straniero con cui è stato accertato il provvedimento di filiazione tra un minore nato all’estero tramite procedimento con madre surrogata ed il soggetto che non abbia con quest’ultimo un rapporto biologico di parentela”.
Quindi una coppia gay che ha avuto un figlio tramite madre surrogata all’estero e riconosciuto dal paese straniero viene poi rigettato in Italia.
Questo pare a tutela del minore, della sua dignità e dell’istituto della adozione, benché, aggiunge la Cassazione che ci sono a disposizione i casi di adozione particolare, prevista dall’art. 44 comma primo, della legge n. 184 del 1983.
Quindi come spesso accade le coppie gay esasperate dai divieti e dalla arretratezza della legge italiana, si rivolgono all’estero dove tutto è più semplice, ma poi vengono bloccati al loro “ritorno” in terra oriunda.
Che fare?
Continuano a far prevaricare le leggi ostruttive contro le famiglie ed il concetto di tutela che mi sembra solo burocratico e non affettivo.
A volte essere italiani è una condanna a vita.
La parità dei diritti in Italia è un lusso che si possono permettere in pochi.
La legge è uguali per tutti è una barzelletta.