Uomini forti destini forti, uomini deboli destini deboli: tratta da una celeberrima conferenza stampa del solito filosofeggiante, di Spalletti, la sensazione è che proprio la debolezze umane dei calciatori azzurri siano state il principale motivo di abbandono della corsa scudetto, che sarebbe ancora tale se il Napoli non avesse buttato via i 5 punti, ormai guadagnati, contro Roma ed Empoli.
La settimana che ha preceduto la roboante vittoria sul Sassuolo dei giovani forti e costosi, 6-1 per chi non lo sapesse ancora, era stata caratterizzata dal ritorno alla parola di Adl, dalle accuse a Spalletti per la gestione della squadra, dagli insulti ai calciatori stessi, da voci di mercato che davano, e danno, Osimhen lontano dal Vesuvio.
Una vera e propria settimana di passione, con tanto di visita a casa Mertens per il rinnovo, con il belga pronto a prolungare il suo matrimonio con il Napoli…ma da calciatore e non certo da mascotte!!
La sfida di sabato al Sassuolo ha fatto registrare, oltre alla già citata rotonda vittoria, la contestazione del tifo, per lo più quello delle curve, contro il Presidente azzurro, reo, a detta loro, di “non voler vincere” (locuzione poco chiara e basata su ipotesi fantasiose e astratte).
Nessuno, di fatto, era dichiaratamente contro i giocatori e l’allenatore, almeno per quanto si è visto e sentito allo stadio. Il clima era tutto sommato positivo, tanto sole, con tanti bambini e addirittura turisti sugli spalti: i quattro gol realizzati in una ventina di minuti hanno contribuito ad evitare che l’atmosfera potesse appesantirsi.
Il pareggio della Roma con il Bologna ha regalato la matematica certezza della qualificazione in Champions, mica poco se si pensa a come era terminato il campionato scorso!! Eppure, il sogno scudetto infranto ha mandato un intero ambiente nella “apucundria” più nera. Tredicesima qualificazione alle coppe consecutiva, eppure sembra che niente vada salvato del lavoro, buono a tratti ottimo, di Spalletti.
A parere di chi scrive bisogna ricominciare dal trainer toscano, ringiovanendo la rosa, riducendo il monte ingaggi e lasciando una squadra comunque competitiva. Questa è la realtà della nostra città, e chi vuole far dipendere il sostegno ai colori azzurri dalle vittorie, che deponga le bandiere e si limiti a scrivere cazzate sui social.
Da parte sua Spalletti limiti le sue aleatorie affermazioni in conferenza stampa, sia chiaro sui giocatori che devono far parte del progetto, in particolar modo con Dries Mertens eletto, a torto o a ragione nuovo Masaniello, indipendentemente dall’ennesima dimostrazione di forza di sabato, con la doppietta realizzata ai malcapitati neroverdi e evitasse di prender fissazioni (che a Napoli chiamiamo ” ‘nzirie’ “) con o contro questo e quel calciatore.
Da parte nostra, accogliamo con sufficiente soddisfazione la qualificazione alla prossima Champions League, ossigeno puro per le casse azzurre e per gli investimenti di domani.